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Trolley pronti e assalto ai treni: così i parlamentari preparano la corsa per il Natale a casa

In tanti non hanno potuto comprare il biglietto del rientro

Trolley pronti e assalto ai treni: così i parlamentari preparano la corsa per il Natale a casa

I trolley sono ancora in albergo, i lavori d'Aula per l'approvazione della manovra dureranno tutta la notte e molti deputati arriveranno impreparati al Natale.

Alcuni hanno approfittato della pausa pomeridiana per comperare gli ultimi regali, ma la maggior parte non ha avuto neppure il tempo di acquistare il biglietto per tornare a casa. «Personalmente non ho più calcolato né treni né aerei anche perché, essendo relatore della manovra, sono a Roma da più di dieci giorni e non ho avuto modo di pensare a come rientrare a casa», dice il forzista Roberto Pella, giunto in Transatlantico con un enorme sacco rosso. «È il regalo del presidente Berlusconi che ha dato a tutti noi parlamentari azzurri», rivela Pella con una punta di orgoglio. Il deputato ha già una tabella di marcia molto impegnativa: «Confido di prendere l'aereo domani mattina presto, arrivare a mezzogiorno per il brindisi con i dipendenti del comune di Valdengo dove sono sindaco. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 18, girerò come un matto per comprare i regali di Natale e, a mezzanotte, andrò alla Santa Messa».

È in grossa difficoltà anche il meloniano Walter Rizzetto che dovrà farsi ben cinque ore in treno prima di arrivare a Udine, ma la permanenza nel suo Friuli sarà breve: «A Natale a casa, ma il 26 riparto perché dal 27 si ricomincia con il decreto Rave da approvare altrimenti scade. Nel pomeriggio spero di riuscire a prendere almeno qualcosa per mio figlio che compie 18 anni proprio il 24». La deputata toscana di FdI, Letizia Giorgianni, vorrebbe tornare a casa quanto prima per rivedere sua figlia di 9 anni che «crede ancora in babbo Natale» e, per lei, ha già pronti tre bei doni. «Per tutti gli altri, amici e familiari, devo ancora provvedere perché, essendo in commissione Bilancio, ho lavorato sempre fino a tardi e trovavo i negozi già chiusi», racconta con una punta di amarezza. I parlamentari di Fratelli d'Italia hanno già festeggiato con un rinfresco e hanno omaggiato il premier Giorgia Meloni con un presente. Per loro, invece, oltre al panettoncino d'obbligo, il presidente del Consiglio ha riservato un ulteriore regalo che potranno ritirare in via della Scrofa, ossia nella sede del partito. Il forzista Ugo Cappellacci, invece, rivela di aver regalato una copia del suo libro a tutti i membri della Commissione Affari sociali della Camera che presiede, ma «sono riuscito solo a fare un regalo a mio figlio, mentre per gli altri - ammette ho delegato». Decisamente più serafico il piddino Mauro Berruto, ex ct della nazionale di pallavolo maschile: «Nella mia carriera sportiva mi è capitato spesso di giocare anche il 26 dicembre e di fare il pranzo o la cena di Natale in autogrill tra una trasferta e l'altra, mentre per i regali mi sono mosso in anticipo». Neppure il leghista Stefano Candiani nutre preoccupazioni per il rientro: «Nelle prossime ore, quando tutto sarà finito, uno anche a piedi torna a casa. Non c'è alcuna preoccupazione di perdere il treno o l'aereo. Per fare la vigilia a casa, qualsiasi fatica è superabile, si fa volentieri», dice mentre è intento a fotografare il presepe di Montecitorio. Il duo Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, dopo il brindisi con i parlamentari e i dipendenti del gruppo, si rilassano tra i divanetti del Transatlantico. «A Natale cucino io. Ho già ordinato tutto il necessario a una nota pescheria di Foligno», rivela il primo.

«Resterò a Roma con moglie, figlia e con i miei genitori che sono anziani», dice il secondo.

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