«Non dimenticheremo mai» scrive lapidario su Twitter il presidente Donald Trump. La circostanza che lui e gli americani non dimenticheranno mai è l'11 settembre e sotto accusa c'è la deputata Ilhan Omar, democratica e prima musulmana donna a sedere al Congresso. La giovane è stata pesantemente criticata per le parole pronunciate durante l'evento di una associazione per la difesa dei diritti civili dei musulmani, in California. «Alcune persone fecero qualcosa» dice la parlamentare dell'attacco alle Torri Gemelle, in un video che la ritrae mentre spiega come tutti i fedeli appartenenti alla sua religione abbiano sofferto gravi conseguenze a causa dell'azione di un piccolo gruppo di loro l'11 settembre del 2001. Il Consiglio delle relazioni americano-islamiche (Cair) «è stato fondato dopo l'11 settembre, perché hanno ammesso che alcune persone hanno fatto qualcosa e che tutti noi stavamo iniziando a perdere accesso alle nostre libertà civili» è la dichiarazione completa che ha scatenato l'ira di molti.
Quella frase buttata lì, sul più grave attentato terroristico di matrice islamista della storia degli Stati Uniti, non è piaciuta affatto ai repubblicani. Molti commenti critici verso Omar si sono susseguiti negli ambienti conservatori online. Fino all'intervento diretto del leader della Casa Bianca. Che mette on line un tweet con video a effetto: il frammento con le parole di Oman ripetuto più volte, intervallato da immagini degli attacchi alle Torri gemelle e da voci di notiziari e commentatori dell'epoca. Alla fine, compare la scritta: «11 settembre 2001, noi ricordiamo».
A prendere le difese della collega deputata è la democratica Alexandria Ocasio-Cortez, che se la prende invece con il presidente in carica: «I membri del Congresso hanno il dovere di rispondere all'esplicito
attacco odierno del presidente. La vita di Ilhan Omar è in pericolo. I nostri colleghi che stanno in silenzio sono complici del pericoloso ed esplicito prendere di mira un membro del Congresso. Dobbiamo prendere posizione».
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