Trump batte tutti i record mai così tanti contagi. E boom di posti di lavoro

Torna l'incubo: più di 50mila casi in un solo giorno. Ma i nuovi occupati sono 4,8 milioni

Trump batte tutti i record mai così tanti contagi. E boom di posti di lavoro

New York. Torna l'incubo coronavirus negli Usa, mentre notizie positive arrivano dall'economia, che in giugno ha creato 4,8 milioni di posti di lavoro. A preoccupare, però, è il nuovo balzo dei contagi, soprattutto nel sud del Paese: nelle ultime ventiquattr'ore è stato registrato un nuovo record, superando per la prima volta dall'inizio della pandemia quota 50 mila casi in un solo giorno (per la precisione 52.982, secondo i dati del Covid Tracking Project). Alcuni stati come California, Texas, Arizona, North Carolina e Georgia hanno battuto tutti i loro precedenti primati, mentre a New York, un tempo epicentro dell'emergenza in America, è stato registrato il tasso di crescita più basso di tutto il paese. Per evitare quanto accaduto in altre parti degli Usa, il sindaco della Grande Mela Bill de Blasio ha deciso di posticipare a tempo indefinito l'apertura dei ristoranti all'interno, che era prevista per il 6 luglio. Il governatore della California Gavin Newsom, da parte sua, ha tentato di fronteggiare l'aumento dei contagi ordinando una serie di misure restrittive: in 19 contee (inclusa quella di Los Angeles) ha vietato tutte le operazioni al chiuso per diversi settori commerciali, tra cui bar e ristoranti. E svariate contee nel sud dello stato hanno già ordinato alle spiagge di chiudere per il lungo fine settimana del 4 luglio, misura decisa anche a Miami. La Florida, che ha registrato oltre 10 mila casi in ventiquattr'ore, ha ordinato anche la chiusura dei bar. In Texas, invece, è record pure delle persone ricoverate, che hanno raggiunto quota 6.904. Nella contea di Harris, dove si trova Houston, almeno due ospedali sono al «massimo della capacità». Il presidente Donald Trump, intanto, ha fatto una parziale marcia indietro sull'uso delle mascherine, dicendo di essere a favore. «L'ho indossata, e la indosserei se fossi in un gruppo. Le mascherine sono positive» ha detto in un'intervista a Fox News, continuando però a mostrarsi scettico sull'imposizione di un obbligo nazionale: «Non so se serve». Trump, comunque, ha ribadito che l'amministrazione sul Covid-19 «ha fatto bene», e il virus «sparirà». «Stiamo mettendo sotto controllo la situazione» ha poi precisato: «Alcune aree che erano state colpite duramente stanno facendo ora molto bene, alcune stavano facendo molto bene e ora il problema sta divampando, ma stiamo spegnendo le fiamme. Credo che andrà tutto bene, lo vedrete a breve». C'è preoccupazione, invece, per il discorso che The Donald terrà oggi al Mount Rushmore, la montagna dei presidenti in South Dakota, davanti a 7.500 persone. I partecipanti non avranno l'obbligo di indossare la mascherina, anche se la governatrice Kristi Noem le metterà a disposizione di chi le vuole usare.

Ieri mattina, il tycoon ha commentato anche i nuovi dati sull'economia americana, che con i 4,8 milioni di posti di lavoro creati in giugno ha toccato il record da quando è iniziata la raccolta delle informazioni nel 1939, superando di parecchio le attese degli analisti, i quali parlavano di 3,23 milioni. Mentre il tasso di disoccupazione è calato all'11,1%. «I dati sui nuovi posti di lavoro hanno frantumato le attese, è il più grande aumento mensile nella storia del nostro paese, la nostra economia sta tornando estremamente forte», ha esultato Trump alla Casa Bianca.

«La fiducia dei consumatori è aumentata di 12 punti da aprile, sono numeri spettacolari», ha aggiunto, sottolineando che «l'economia sta tornando a ruggire», il mercato azionario sta andando «estremamente bene», e «il prossimo anno sarà un anno storico, incredibile per i posti di lavoro e la crescita». Il presidente ha poi precisato, quasi ad anticipare le critiche dei detrattori, che questi «non sono numeri inventati da me, questi sono numeri, quello che sta accadendo non è solo fortuna, ma un sacco di talento».

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