Trump, la causa da 10 miliardi e la guerra dei disegni

Il presidente: "Non ho mai fatto schizzi". La Cnn mostra quelli venduti all'asta

Trump, la causa da 10 miliardi e la guerra dei disegni
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Donald Trump passa al contrattacco e come preannunciato fa causa al Wall Street Journal e al magnate dei media Rupert Murdoch. La causa per diffamazione per almeno 10 miliardi di dollari è stata presentata presso il tribunale federale di Miami dopo la pubblicazione dell'articolo sull'amicizia tra il tycoon e il finanziere pedofilo Jeffrey Epstein, morto suicida nel 2019. "Abbiamo appena intentato un procedimento contro tutti coloro che sono coinvolti nella pubblicazione di un articolo falso, malevolo, diffamatorio e di fake news su quell'inutile giornale che è il Wsj", ha scritto il presidente Usa su Truth. "La causa è stata presentata non solo per conto del vostro presidente preferito, io, ma anche per tutti gli americani che non tollerano più gli abusi delle fake news", ha proseguito, ricordando che le sue azioni legali hanno già portato a rispondere davanti alla giustizia "Abc, Cbs e 60 Minutes, i falsi premi Pulitzer e molti altri che trafficano e diffondono disgustose menzogne".

"Ci difenderemo vigorosamente", ha replicato Dow Jones, proprietario del quotidiano, facendo sapere tramite un portavoce di aver "piena fiducia nel rigore e nell'accuratezza delle nostre informazioni". Al centro della battaglia legale la notizia riportata dal Wsj secondo cui nel 2003 l'allora magnate immobiliare scrisse una lettera di compleanno provocatoria a Epstein, illustrata con una donna nuda. La causa sostiene che tale missiva non esista e il giornale intendesse diffamare Trump con un articolo che è stato ormai letto da centinaia di milioni di persone: "Data la tempistica dell'articolo, che dimostra il loro intento malevolo, l'enorme danno finanziario e reputazionale subito dal presidente continuerà a moltiplicarsi", si legge. Nel tentativo di smorzare l'indignazione tra i suoi sostenitori riguardo al presunto insabbiamento da parte del governo delle attività di Epstein e della sua morte, Trump ha ordinato alla ministra della Giustizia Pam Bondi di chiedere la desecretazione della testimonianza resa dalla giuria contro il finanziere. E in un documento presentato a New York, Bondi ha chiesto nel "nome della trasparenza e nell'interesse degli americani" di renderla pubblica. La ministra si trova in una posizione complessa: il comandante in capo si è stancato di difendere la sua gestione del caso e vuole che si assuma la responsabilità di sistemare la situazione, secondo quattro fonti informate.

Nel frattempo sono emersi altri dettagli riguardo alla famigerata lettera: The Donald, spiegando che era un "fake", ha affermato che "non ho mai fatto un disegno in vita mia". La Cnn, invece, ha riportato la testimonianza di Lowery Lockard, direttrice di un ente non profit, secondo cui nel 2004 Trump le aveva inviato due disegni firmati per un'asta di beneficenza in Ohio. Anche altri schizzi sono stati venduti per iniziative caritatevoli, come quello di un albero da cui cadono banconote, firmato "Donald Trump" con un pennarello dorato, venduto per 8.

500 dollari, e uno dell'Empire State Building battuto per 16mila dollari da Julien's Auctions a Los Angeles nel 2017. Nello stesso anno, un suo disegno dello skyline di New York City firmato sempre con il pennarello dorato è stato venduto a 29.184 dollari.

VRob

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