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Trump dà 6 giorni a Kiev: "Sì al piano o basta armi". Zelensky al bivio finale: "Ma non tradirò l'Ucraina"

Forti pressioni Usa sul presidente, la telefonata di Vance. Il drammatico messaggio di Volodymyr: "Scelta difficile tra la dignità e un partner chiave. O i 28 punti o l'inverno più duro". Putin: "Accetti o conquisteremo altri ...

Trump dà 6 giorni a Kiev: "Sì al piano o basta armi". Zelensky al bivio finale: "Ma non tradirò l'Ucraina"
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L'Ucraina deve accettare il piano di pace mediato dagli Stati Uniti con la Russia entro giovedì prossimo, il giorno del Ringraziamento in America. Donald Trump lancia un ultimatum a Kiev dandogli meno di una settimana per firmare una parte dell'intesa o altrimenti rischiare di prendere la fornitura di intelligence e armi da Washington, come fanno sapere fonti informate. Un momento che Volodymyr Zelensky parafrasando non esita a definire l'ora più buia della storia del suo Paese. "Il 27 novembre è il giorno giusto per noi", afferma il presidente Usa a Fox News, mentre il collega ucraino sottolinea parlando alla nazione che "siamo in uno dei momenti più complessi della nostra storia.

L'Ucraina potrebbe ora trovarsi di fronte a una scelta molto difficile: o la perdita della sua dignità o il rischio di perdere un partner chiave". Zelensky promette che non tradirà gli interessi nazionali, ma che lavorerà "in modo rapido" con gli Usa. D'altra parte per il presidente russo Vladimir Putin, il piano di Trump "può servire come base per porre fine al conflitto". E avverte che l'esercito di Mosca conquisterà più territorio se l'Ucraina respingerà il piano di Trump.

Il comandante in capo, parlando con Fox, alla domanda sulla cessione del Donbass prevista dal suo piano in 28 punti sostiene che l'Ucraina sta già "perdendo territori" e "probabilmente li perderà comunque, in un breve lasso di tempo", se il conflitto dovesse continuare. Poi precisa che non ha intenzione di revocare le sanzioni contro la Russia ma che Putin "non sta cercando un'altra guerra". Mentre il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres avverte che qualsiasi "soluzione di pace" deve rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina.

La bozza degli Stati Uniti prevede, oltre la cessione della regione orientale alla Russia, che l'Ucraina limiti il proprio esercito a 600mila0 effettivi. Inoltre, la centrale nucleare di Zaporizhzhia verrà commissionata dall'Aiea, Kiev rinuncerà per sempre alla Nato e verrà siglato un patto di non aggressione tra Kiev, la Russia e l'Europa in cui si sottolinea che tutte le ambiguità degli ultimi 30 anni saranno "considerate risolte". Non solo, Mosca dovrà sancire per legge la sua politica di non aggressione nei confronti dell'Europa e dell'Ucraina. Al punto numero uno, comunque, c'è la sovranità del Paese, una condizione imprescindibile per Zelensky, come le garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti, che sono menzionate nell'accordo quadro, ma senza dettagli.

Secondo Axios, il progetto include una garanzia modellata sull'articolo 5 della Nato, secondo cui qualsiasi futuro "attacco armato significativo, deliberato e sostenuto" da parte della Russia contro l'Ucraina "sarà considerato un attacco che minaccia la pace e la sicurezza della comunità transatlantica", e che Usa e alleati risponderanno di conseguenza. Il Guardian, invece, sostiene che alcune frasi della "proposta di pace" di Washington sembrano essere state originariamente scritte in russo.

In particolare, nel punto in cui afferma come "ci si aspetta che la Russia non invada i Paesi vicini e che la Nato non si espanda ulteriormente", la frase "It is expected", secondo il corrispondente del quotidiano da Kiev, Luke Harding, è una costruzione passiva poco convincente in inglese, mentre la versione russa ha decisamente più senso.

La Casa Bianca, da parte sua, ha riconosciuto che Kirill Dmitriev, inviato di Putin, ha redatto la proposta insieme al rappresentante speciale del presidente americano Steve Witkoff durante un incontro a Miami.

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