Trump: "Danni monumentali ai siti nucleari". Ma Usa divisi

Congresso avvisato ad aerei partiti, Ocasio: "Impeachment". Critiche dal Gop, ma il tycoon: "C'è unità". Le foto (col cappellino) dalla Situation room fanno il giro del mondo

Trump: "Danni monumentali  ai siti nucleari". Ma Usa divisi
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Sono le 22 di sabato sera ora locale, le 4 del mattino in Italia, quando Donald Trump parla all'America dalla Casa Bianca confermando quanto annunciato sul suo social Truth due ore prima: "Poco fa, l'esercito statunitense ha effettuato massicci attacchi di precisione contro i tre principali impianti nucleari del regime iraniano: Fordow, Natanz e Isfahan". "Il nostro obiettivo era la distruzione della capacità di arricchimento nucleare dell'Iran e la fine della minaccia atomica rappresentata dal principale sponsor mondiale del terrorismo. Stasera, posso annunciare al mondo che gli attacchi sono stati uno spettacolare successo militare", prosegue. Le immagini di Trump nella Situation Room circondato dai fedelissimi sono già divenute iconiche, come quelle del maggio 2011 che ritraevano Barack Obama mentre assisteva al blitz delle forze speciali per uccidere Osama Bin Laden. Il tycoon su Truth si congratula con "i nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo. Gli impianti nucleari chiave di Teheran sono stati completamente distrutti". E ieri intorno alle 23 (ora italiana) in un post scrive: "Si dice che i danni ai siti nucleari siano monumentali. Colpi duri e precisi. I nostri militari hanno mostrato grande abilità". E apre a un cambio di regime in Iran, parafrasando Maga (Make America great again) in "Miga" per adattarlo all'Iran.

Il presidente afferma che ora la Repubblica islamica "deve accettare la fine di questa guerra", poiché "a questo punto o ci sarà la pace o ci sarà una tragedia come mai prima", e "qualsiasi ritorsione contro gli Stati Uniti sarà contrastata con una forza molto superiore a questa". Nonostante il comandante in capo auspichi che la mossa apra le porte ad una pace più duratura, la decisione di entrare direttamente nel conflitto è un passo molto rischioso per un leader che ha promesso di tornare alla Casa Bianca da "pacificatore". Il segretario di stato Marco Rubio precisa che per ora "non sono previste altre operazioni" e Washington è ancora disposta a parlare. Anche il capo del Pentagono Pete Hegseth dice che il tycoon "vuole la pace e l'Iran dovrebbe seguirlo". E assicurando che "abbiamo devastato il programma nucleare iraniano" ma "non abbiamo preso di mira civili o truppe". Quindi, il segretario alla Difesa spiega che l'amministrazione Usa ha "lavorato a stretto contatto e ci consultiamo continuamente con gli alleati nella regione" e Trump ha informato il Congresso dell'attacco subitp fopo che i bombardieri stealth B-2 erano decollati in sicurezza, una mossa in linea con il War Powers Act'. The Donald da parte sua vanta una "grande unità nel partito repubblicano, forse come mai prima": il fatto che anche nella Situation Room indossasse il suo iconico cappellino rosso Make America Great Again è un chiaro messaggio ai sostenitori Maga che erano contrari all'intervento militare. E se dai falchi Gop arriva subito il plauso all'intervento, pure molti scettici hanno scelto di allinearsi. Con qualche rara eccezione come la deputata Marjorie Taylor Greene che ribadisce che "questa non è la nostra battaglia" e Steve Bannon, da sempre diffidente verso l'interventismo.

Tra i dem, invece, il senatore del Vermont Bernie Sanders denuncia un'azione "gravemente incostituzionale", poiché "l'unica entità che può portare questo Paese in guerra è il Congresso, il presidente non ne ha il diritto". E l'ultra progressista Alexandria Ocasio-Cortez si spinge oltre, sostenendo che la decisione è "chiaramente un motivo per sottoporlo a impeachment".

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