Trump lascia in sospeso Zelensky. "Pace presto, senza Tomahawk"

Il leader ucraino alla Casa Bianca: "Putin non è interessato al cessate il fuoco, ma col tuo aiuto possiamo farlo". Il tycoon frena sui missili: "Ne abbiamo bisogno"

Trump lascia in sospeso Zelensky. "Pace presto, senza Tomahawk"
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Donald Trump frena sull'invio dei Tomahawk all'Ucraina, e durante l'incontro con Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca (il terzo da febbraio) afferma che spera di poter concludere la guerra anche senza pensare ai missili a lungo raggio. Dopo la telefonata fiume con Vladimir Putin il presidente degli Stati Uniti ha riaperto il dialogo con lo zar del Cremlino, che vedrà in Ungheria, e pur ammettendo che il collega di Mosca potrebbe voler guadagnare tempo, sembra intenzionato a perseguire una nuova svolta diplomatica dopo aver mediato l'accordo di cessate il fuoco raggiunto a Gaza. Il leader di Kiev puntava ad incassare il sì del tycoon sui missili in grado di colpire la Russia in profondità, ma Trump mostra prudenza: "Sarebbe un'escalation, ma ne parliamo. Vorremmo molto di più che la guerra finisca e siamo vicini a finirla anche senza - afferma - Non solo. Gli Usa hanno bisogno di quei missili e questa è una delle ragioni per far finire il conflitto, non vogliamo dare via cose che servono anche per la nostra difesa". "Credo che Zelensky vuole che la guerra finisca e Putin vuole che la guerra finisca", prosegue. "Noi vogliamo la pace, Putin non la vuole. Ecco perché dobbiamo fare pressione su di lui", risponde il presidente ucraino, ribadendo che il comandante in capo ha una "grande chance di fermare la guerra, e per l'Ucraina è una grande possibilità".

"La cosa più importante per il nostro popolo, che è sotto attacco ogni giorno, è avere garanzie di sicurezza davvero solide. La Nato è la migliore, ma le armi sono molto importanti. Avere alleati dalla nostra parte è molto importante", continua Zelensky, e ripete che Kiev "ha bisogno di Tomahawk, agli Stati Uniti possiamo offrire droni". Il tycoon si dice interessato ai droni ucraini per i missili: "Abbiamo molti droni in questo momento, costruiamo i nostri droni, ma compriamo anche droni da altri. La guerra con i droni è davvero venuta alla ribalta negli ultimi due anni". Il leader di Kiev poi spiega che con Trump "iniziamo a capirci", con lui ha un "dialogo importante", e il presidente americano è "informato di quello che succede sul campo di battaglia, e questo aiuta" e poi mostra al presidente americano le "mappe" di potenziali obiettivi da colpire in Russia.

Già giovedì, tuttavia, The Donald ha messo le mani avanti e si è mostrato molto cauto riguardo a una possibile consegna dei missili a Kiev: "Non possiamo esaurire le riserve del nostro Paese - ha sottolineato - Ne abbiamo bisogno anche noi, quindi non so cosa possiamo fare a riguardo". In realtà, secondo diversi analisti, è probabile che stia optando per una strategia attendista in vista del vertice con Putin, che a suo dire si terrà "entro un paio di settimane".

Prima dell'incontro con Trump, il presidente ucraino ha avuto colloqui con il segretario dell'Energia Chris Wright e diverse aziende americane del settore energetico e della difesa tra cui Bechtel, GE Vernova, Westinghouse Electric Company, Lockheed Martinl, che produce i caccia F-16, e Raytheon. Quest'ultima produce i Tomahawk e i sistemi Patriot, e Zelensky ha visto alcuni funzionari dell'impresa per discutere di cooperazione e "delle prospettive di una produzione congiunta ucraino-americana". "Con Wright invece abbiamo discusso in dettaglio di progetti di partnership - ha precisato - Gli ho parlato degli attacchi della Russia al sistema energetico ucraino e della necessità di ripristinare gli impianti interessati il più rapidamente possibile".

Uno dei punti centrali degli incontri erano le prospettive di iniziative congiunte nei settori del petrolio, del gas e dell'energia nucleare. L'Ucraina possiede riserve ricche, ma in gran parte inutilizzate, di minerali essenziali utilizzati in diversi ambiti dalle batterie elettriche alle armi e agli aerei.

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