Cronache

Trump requisì opere d'arte a Parigi. Ma erano false

Donald Trump non visitò il cimitero dei caduti vicino Parigi nel corso della sua visita ufficiale in Francia nel 2018

Trump requisì opere d'arte a Parigi. Ma erano false

Donald Trump non visitò il cimitero dei caduti vicino Parigi nel corso della sua visita ufficiale in Francia nel 2018, ma si è preso del tempo per scegliere oggetti d'arte nella casa dell'ambasciatore Usa a Parigi, tra l'espressione di «divertimento e meraviglia» del suo entourage. Secondo quanto riferito da Bloomberg, «il presidente ha riportato negli Stati Uniti queste bellissime opere, per «esporle nella casa del popolo», ha confermato la Casa Bianca, spiegando che «appartengono agli americani». Trump trascorse «sei ore nella residenza dell'ambasciatore» nel palazzo del 1842 dell'Hotel de Pontalba, nell'ottavo arrondissement di Parigi, dove sono esposte molte opere d'arte, spiega Bloomberg.

Il giorno dopo Trump ha chiesto di ritirare diverse opere e portarle a bordo dell'Air Force One, tra cui un busto e un ritratto di Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti e primo ambasciatore americano in Francia, oltre a una serie di statuette. Trump in seguito dichiarò scherzosamente che il suo ambasciatore avrebbe potuto recuperare i pezzi «tra sei anni», ossia al termine del secondo mandato del presidente. «L'accaduto ha causato divertimento e stupore in quel momento, ma anche qualche mal di pancia ai dipendenti della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato», continua Bloomberg. Dopo un «intenso scambio di e-mail», il trasferimento è stato considerato legale, «poichè le opere appartengono al governo degli Stati Uniti». Il loro valore è stato inizialmente stimato in 750.000 dollari.

Ma secondo Bloomberg, un esperto in seguito ha stabilito che le statuette erano «false» e che il busto e il ritratto di Franklin erano delle copie.

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