Politica estera

Trump sfida i rivali e il gelo. "Riprendiamoci l'America"

Oggi le primarie repubblicane in Iowa minacciate dal freddo record. I sondaggi: tycoon al 48%, Haley al 20%

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Donald Trump riuscirà a schiacciare i rivali repubblicani al primo turno oppure Nikki Haley e Ron DeSantis riserveranno una sorpresa? Il verdetto arriverà questa sera (la notte italiana) tra il gelo e la neve dell'Iowa, lo stato che dà il calcio d'inizio alla maratona elettorale di Usa 2024. L'ex presidente affronta il giudizio degli americani per la prima volta da quando ha lasciato la Casa Bianca (dopo l'assalto al Congresso) e nonostante i problemi legali e le quattro incriminazioni, secondo i sondaggi ha uno dei maggiori vantaggi mai visti sugli avversari di partito. Stando all'ultima proiezione del Des Moines Register, Trump ha il 48% delle preferenze in Iowa, con una voragine che lo separa dal 20% dell'ex ambasciatrice all'Onu Haley (a +4 punti sull'ultima rilevazione), e dal 16% del governatore della Florida DeSantis (che invece di punti ne ha persi 3). Come i rivali, anche The Donald è stato costretto a cancellare tre degli ultimi quattro comizi di persona a causa della tempesta che si è abbattuta sullo stato, con neve e temperature che sfiorano i -30 gradi. Nell'unico evento rimasto a Indianola invita i fan a coprirsi, e assicura: «Vinceremo, e la nostra vittoria si farà sentire in tutto il paese e in tutto il mondo. Andate a votare, riprendiamoci il paese e rendiamolo migliore». Quindi, ricorda di essere stato incriminato «più volte di Al Capone per aver detto che le elezioni sono state truccate». Il timore sono le condizioni meteo: una bassa affluenza penalizzerebbe il tycoon. Se riuscisse a vincere con un margine superiore ai 13 punti, impresa mai riuscita a nessun candidato nello stato, questo potrebbe consentirgli di mettere un sigillo importante sulla nomination già dalla prima tornata elettorale. Al contrario, se non otterrà il successo sperato, rischia di apparire più vulnerabile nei successivi appuntamenti, a partire da quello della prossima settimana in New Hampshire, dove Haley ha un forte sostegno (e potrebbe presentarsi come l'alternativa a Trump), e poi ancora in Nevada e South Carolina. Chi rischia di più nella nottata elettorale è DeSantis: a lungo considerato la maggiore minaccia per l'ex presidente, la sua campagna elettorale non è mai decollata e un fallimento in Iowa potrebbe costringerlo a lasciare la corsa. Intanto, secondo il New York Times, Trump sta guadagnando sostegno anche all'interno di una fascia di elettori solitamente ostile, i più istruiti. I repubblicani bianchi della classe operaia costituiscono la sua base, e sono quelli che gli «hanno consegnato il Grand Old Party», ma i conservatori con un'istruzione universitaria - come mostra un'analisi dei sondaggi statali e nazionali degli ultimi 14 mesi - sono coloro che silenziosamente hanno alimentato la sua straordinaria ripresa politica dopo i fatti del 6 gennaio 2021.

Questo non dipende da una loro improvvisa condivisione delle politiche Maga, quando piuttosto dall'attuale clima politico e dai procedimenti penali contro Trump, che molti ritengono ingiusti. E se gli unici numeri che contano davvero sono i voti conteggiati, il Nyt prova a raccontare i caucus dell'Iowa in sette cifre: la prima è 28, ossia i punti di vantaggio del tycoon nello stato, e poi 3 milioni, il numero di porte a cui un super Pac pro-DeSantis ha bussato a livello nazionale (e se avrà un risultato migliore del previsto il credito andrà in buona parte all'enorme sforzo organizzativo). Ancora, -33 sono i gradi Farenheit (pari a -36 centigradi) percepiti stasera a Des Moines, 3% la quota di sostenitori di Haley non laureati secondo gli ultimi sondaggi (l'ex governatrice del South Carolina è molto debole tra i meno istruiti). Mentre 46,5 milioni sono la spesa totale dei super Pac contro DeSantis (maggiore di quelli contro Haley e Trump insieme), 5.

865 dollari la sua (bassissima) spesa per le pubblicità nel mercato conservatore di Sioux City la scorsa settimana, e infine zero sono i dibattiti contro gli avversari a cui ha partecipato l'ex presidente.

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