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Trump si prende il partito e affonda Liz Cheney: "Ora scompaia nell'oblio"

Schiaffo alla figlia dell'ex vice presidente. Blitz Fbi, i rivali repubblicani si schierano col tycoon

Trump si prende il partito e affonda Liz Cheney: "Ora scompaia nell'oblio"

Donald Trump incassa un importante successo politico mettendo ai margini quella che è forse la sua più accanita oppositrice nel partito repubblicano. L'acerrima nemica dell'ex presidente americano Liz Cheney ha perso le primarie in Wyoming contro l'avvocatessa Harriet Hageman, sostenuta da tycoon, e se la sconfitta era data per scontata, la figlia dell'ex vice presidente Usa Dick Cheney non si aspettava una debacle così clamorosa, con un distacco di oltre 30 punti percentuali. «Le primarie sono finite, il lavoro vero comincia ora. Gli Usa non possono essere governati da una folla aizzata sui social media», ha detto Cheney riconoscendo la vittoria dell'avversaria, puntando ancora una volta il dito contro Trump e citando Abraham Lincoln, che ha perso le elezioni al congresso ma poi «ha vinto le più importanti e ha tenuto insieme la nostra Unione». La deputata uscente ha promesso che farà «tutto ciò che è necessario», «whatever it takes», per impedire il ritorno alla Casa Bianca di colui che a suo parere «continua a rappresentare una grave minaccia e un rischio per la nostra repubblica»: «Penso che sconfiggerlo richiederà un fronte ampio e unito di repubblicani, democratici e indipendenti, ed è di questo schieramento che intendo far parte». Cheney, infatti, parlando con la Nbc ha rivelato che sta valutando di candidarsi alla presidenza nel 2024, e prenderà una decisione nei prossimi mesi. Trump, intanto, gongola per la batosta della sua nemica e parla di un «risultato meraviglioso per l'America». «Liz Cheney dovrebbe vergognarsi di se stessa, del modo in cui ha agito e delle sue parole e azioni dispettose e ipocrite nei confronti degli altri. Ora può scomparire nell'oblio politico dove, sono certo, sarà molto più felice di quanto non sia in questo momento. Grazie Wyoming», continua, esultando per la «bocciatura della Commissione non scelta di banditi e illegali».

«Presumo che con la sua grande sconfitta inizierà rapidamente il bellissimo processo di dissoluzione? - chiosa facendo riferimento al Comitato del 6 gennaio sull'assalto a Capitol Hill - Questo è stato un referendum sulla caccia alle streghe infinita. La gente ha parlato». Cheney, d'altronde, ha pagato proprio la sua guerra a Trump, e non è la sola visto che solo due dei dieci repubblicani della Camera che hanno votato per l'impeachment dell'ex Comandante in Capo accederanno alle elezioni di novembre. La sua sconfitta, due mesi dopo la schiacciante batosta di George P. Bush nella gara per il procuratore generale del Texas, sembra rappresentare la transizione forse finale del Grand Old Party dal conservatorismo tradizionale dell'era Bush-Cheney al populismo di Trump. The Donald che peraltro, dopo il blitz dell'Fbi nella sua residenza in Florida, è riuscito a coalizzare con lui tutto il potenziale campo di rivali repubblicani alle prossime presidenziali, dal governatore della Florida Ron DeSantis all'ex ambasciatrice Onu Nikki Haley. Secondo il politologo di orientamento dem Larry Sabato, tuttavia, con la perquisizione degli agenti federali «c'è la possibilità che Trump passi per la vittima di un accanimento giudiziario trasformandolo in un eroe. Ciò produrrebbe un vantaggio per lui, ma non necessariamente per il partito repubblicano, perché potrebbe avvantaggiare l'ex presidente nella nomination del 2024, ma questo significherebbe mandare al voto un candidato destinato a perdere». Intanto, in Alaska, l'ex governatrice Sarah Palin avanza alle elezioni di novembre, conquistando uno dei quattro posti disponibili alle primarie repubblicane dello stato per la Camera.

Un successo che alimenta le sue speranze per un ritorno in politica.

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