Cronaca locale

Il tuffo che indigna Venezia "Delinquenti per un like"

Dopo l'"esibizione" in laguna altri video sui social. Il sindaco: "Imbecilli". Zaia: "Un insulto alla città"

Cosa avrà voluto dimostrare, lo sa solo lui. Ma ieri mattina un uomo è salito in cima a un palazzo veneziano che si affaccia su Rio Novo, in campo San Pantalon, per poi tuffarsi nel canale.

Il gesto ha scatenato un polverone di polemiche, ma anche una pioggia di like, perché il video è diventato virale subito dopo essere stato postato sulla pagina Facebook «Venezia non è Disneyland» e a seguire è stato ripreso sui siti di diversi quotidiani e non solo. Dura appena pochi secondi e si vede un individuo, che indossa solo un paio di boxer, che è sopra il cornicione del tetto al quarto piano e si guarda intorno, forse per essere certo che qualcuno lo abbia notato.

Di sicuro sotto c'è almeno un complice della sua bravata, che lo riprende con un cellulare. Nonostante i ripetuti tentativi dei passanti di distoglierlo dall'idea di lanciarsi invitandolo a lasciar perdere, lui non si lascia convincere. «Cosa fai. No, guarda che è bassa» gli grida qualcuno dalla strada. «Come è riuscito ad arrivare fino in cima al mio palazzo, ma da dove è passato?» si interroga una donna. Ma niente, l'uomo imperterrito si getta a volo d'angelo, rischiando anche di farsi male, vista l'altezza. Nelle immagini integrali, non pubblicate sui social, un passante gli si avvicina commentando «Questo non è normale».

Ma il protagonista del tuffo con panciata, soddisfatto esce dall'acqua, mentre un amico gli porge l'accappatoio, preoccupato non tanto evidentemente che ci lasciasse la pelle, quanto che si raffreddasse. «La polizia municipale sta cercando di identificare l'autore del tuffo in acqua e il suo compare - dice il sindaco Venezia Luigi Brugnano - ho mandato una pattuglia per cercare di capire come ha fatto ad andare sul tetto del palazzo, rischiando con il suo gesto anche la vita. Sono veri delinquenti che non si rendono conto del pericolo che creano alla città. Pensate se fosse passata in quel momento una barca sotto». Poi su twitter aggiunge: «A questo soggetto bisognerebbe dare un certificato di stupidità e un bel sacco di pedate. Stiamo cercando di identificarlo, per denunciarlo». E lancia un appello, definendo quanto avvenuto «un atto delinquenziale» e invitando i cittadini a non «fare a gara» e a non «fare queste stupidaggini per qualche like in più sui social».

La municipale, intanto, è al lavoro. Sembrerebbe che dietro a quel tuffo ci siano almeno tre filmaker che hanno collaborato con lui. In rete sarebbe stato postato anche un secondo video che mostra, nello stesso punto e probabilmente nella stessa ora, una persona diversa che passa da un lato all'altro del canale. Il video è stato acquisito dai vigili urbani. Si stanno sentendo in queste ore anche abitanti che in risiedono in zona. Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore del Veneto Luca Zaia. «Quanto accaduto stamane a Venezia è vergognoso e soprattutto è un insulto alla fragilità della città e a tutti noi veneti - ha scritto sulla sua pagina Facebook -. Adesso basta fatti del genere vanno puniti con fermezza. Chi vuole comportarsi in questo modo se ne vada pure altrove».

Venezia non è nuova a fatti di questo tipo. Altri due video di esibizioni fisiche nel centro storico sono stati diffusi ieri su chat e social network. In entrambi si vedono degli individui saltare a piè pari altrettanti piccoli rii cittadini, con la tecnica del parkour, e tutti e due vengono filmati da amici complici.

In uno il salto viene effettuato nelle vicinanze di una chiesa, che dovrebbe essere quella Dei Miracoli, nel sestiere di Cannaregio, nell'altro il salto avviene sui parapetti da una riva all'altra.

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