Cronache

Tunisino accoltellato in strada: altro sangue a Civitanova

Colpito anche a bastonate dal cugino dopo una lite legata alla droga. Nuovo caso dopo Alika

Tunisino accoltellato in strada: altro sangue a Civitanova

Preso a bastonate e poi colpito con un fendente al fianco. È morto così Rachid Amri, tunisino di 30 anni, accoltellato e ucciso lunedì sera a Civitanova Marche.

È il secondo delitto atroce che coinvolge nel giro di dieci giorni il comune della provincia di Macerata dopo l'aggressione fatale a Alika Ogorchuckwu, il 39enne venditore ambulante nigeriano, ucciso di botte il 29 luglio dal 32enne Filippo Ferlazzo dopo una richiesta di elemosina.

Ieri il delitto ha insanguinato il lungomare sud «Piermanni». Alla base della lite, che in meno di 24ore ha portato al fermo di un 27enne tunisino, Saidi Haithemi, ci sarebbe una discussione per un debito relativo all'acquisto di droga, come spiegato dai carabinieri del Comando di Civitanova Marche e dai vertici provinciali.

L'uomo, senza regolare permesso di soggiorno come la vittima, dopo incessanti ricerche compiute anche grazie ai filmati di videosorveglianza e ai tabulati telefonici, è stato rintracciato fuori della provincia di Macerata, in una casa a Porto Sant'Elpidio (Fermo), dove era nascosto in un sottoscala. Haithemi, che potrebbe avere un legame di parentela con la vittima (forse è il cugino) ha ammesso le sue responsabilità, fornendo anche indicazione su dove ha lasciato i suoi indumenti. Le investigazioni, condotte in sinergia da carabinieri e polizia, coordinati dal pm Stefania Ciccioli, avevano portato a perquisire un'abitazione di Porto Sant'Elpidio dove il ricercato non era stato trovato: tra i suoi effetti personali, però, sono state rinvenute 28 dosi d'eroina (circa 9,7 grammi)

II 27enne è stato poi bloccato presso un'altra casa della stessa zona e si è subito arreso alle forze dell'ordine. La Procura ha disposto l'autopsia sul corpo della vittima. L'udienza di convalida del fermo si terrà nei prossimi giorni. Il fermato è accusato di omicidio volontario, spaccio di droga e porto illegale d'arma da taglio.

«Servono azioni per combattere questa escalation di violenza - ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica, da ieri notte in contatto con il prefetto di Macerata, Flavio Ferdani, che ieri hanno programmato un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. L'omicidio della scorsa notte ha una matrice diversa rispetto alla morte dell'ambulante Alika Ogochukwu, ucciso da un gesto irrazionale e imprevedibile.

Lo spaccio della droga va tenuto strettamente sotto controllo».

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