Turchia e Siria senza pace. Altra scossa di terremoto, trema tutto il Medioriente

Crolli e feriti. Sisma di magnitudo 6,4 sentito in Israele, Giordania, Libano, Cipro, Egitto e Irak

Turchia e Siria senza pace. Altra scossa di terremoto, trema tutto il Medioriente

Le nuove scosse di terremoto di ieri tra Turchia e Siria di magnitudo 6,4 e 5,8 non solo sono state avvertite nitidamente anche in Israele, Giordania, Libano Cipro, Egitto e Irak, ma hanno fatto ripiombare i due Paesi nel terrore, con edifici crollati e un numero imprecisato di intrappolati.

A meno di venti giorni dal devastante sisma che ha causato quasi 45mila morti, la terra è tornata a tremare per la nona volta nelle ultime 48 ore. Secondo gli esperti il fatto che i nuovi terremoti siano stati superficiali significa che rappresentano un grosso pericolo per residenti e immobili. Ci sono notizie del crollo di muri di edifici gravemente danneggiati mentre diverse persone, apparentemente ferite, hanno subito chiamato i soccorsi.

L'epicentro del primo sisma, ad una profondità di 10 chilometri, è stato il quartiere Defne, pochi chilometri a Sud-Est di Antiochia, mentre il secondo nel distretto di Samanda nell'Hatay a 75 km da Latakia in Siria. Le reti tv turche hanno parlato di una nuvola di polvere nei distretti di Antiochia mentre l'Osservatorio Kandilli in Turchia riferisce che continuano le scosse di assestamento.

Il vicepresidente Fuat Oktay ha affermato che le autorità stanno perlustrando l'area, esortando tutti i cittadini a stare alla larga dagli edifici danneggiati. Nel tardo pomeriggio ci sono state anche altre due scosse di assestamento, di magnitudo 3,9 e 4,5. Nel frattempo la protezione civile turca ha invitato i cittadini di Hatay a evacuare le zone vicino alla costa come precauzione contro il rischio di innalzamento del livello del mare, che può raggiungere anche i 50 centimetri.

I primi testimoni hanno parlato di un nuovo incubo in quella zona al confine tra Siria e Turchia, con segnalazioni di ulteriori strutture distrutte nella regione. Danneggiati inoltre alcuni edifici, che restano pericolanti e quindi a rischio crollo se le scosse dovessero continuare con la stessa intensità. Fonti locali siriane hanno riferito che a Idlib e Aleppo, già gravemente colpite, sono crollate alcune abitazioni, mentre sono saltate elettricità e rete internet. Molte persone hanno abbandonato le proprie case per radunarsi in piazze o aree lontane dagli edifici.

Un bollettino della protezione civile siriana ha chiesto ai residenti nel Nord-Ovest, controllato dai ribelli, di seguire le linee guida su terremoti e modalità di evacuazione. Inoltre un tratto dell'Autostrada Antiochia-Iskenderun risulta danneggiata dopo il nuovo sisma. Secondo la Syrian American Medical Society, che gestisce ospedali nel Nord della Siria, sono stati curati alcuni pazienti, tra cui un bambino di 7 anni, che hanno subito attacchi di cuore causati dalla paura dopo il terremoto.

Fino a questo momento in Turchia circa 385mila appartamenti sono stati distrutti e i dispersi a causa del disastro del 6 febbraio non sono ancora stati completamente conteggiati. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che la costruzione di quasi 200mila appartamenti in 11 province colpite dal terremoto inizierà il mese prossimo, mentre le organizzazioni internazionali umanitarie tra cui l'agenzia sanitaria dell'Ue lanciano l'allarme colera, per via delle precarie condizioni igienico sanitarie degli accampamenti, al pari di infezioni virali come l'epatite A.

Nelle stesse ore si trovava in Turchia il Segretario di Stato

americano, Anthony Blinken, secondo cui Washington sosterrà il Paese «per tutto il tempo necessario». Ha inoltre promesso altri fondi a Turchia e Siria oltre ai 71 milioni inizialmente annunciati in precedenza da Joe Biden.

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