Cronache

Turista morta a Focene, il fidanzato accusa il 118. Il camper spostato prima dell'arrivo dei soccorsi

Turista morta a Focene. È giallo sulla drammatica vicenda costata la vita a una giovane tedesca, Janna Gommelt, deceduta in seguito a un malore il 20 gennaio scorso sulla spiaggia romana

Turista morta a Focene, il fidanzato accusa il 118. Il camper spostato prima dell'arrivo dei soccorsi

Turista morta a Focene. È giallo sulla drammatica vicenda costata la vita a una giovane tedesca, Janna Gommelt, deceduta in seguito a un malore il 20 gennaio scorso sulla spiaggia romana davanti al suo compagno, Michael Douglas, 34 anni. È lui a lanciare le accuse sui ritardi dei soccorsi, dovuti anche al fatto, sempre secondo il racconto dell'uomo, che nessuno, dall'altro capo della linea, sapeva parlare inglese. Non solo. Per Douglas, che era con la donna in una struttura per camperisti davanti l'Havana Beach, vicino al porto di Fiumicino in attesa di imbarcarsi per Barcellona, l'ambulanza avrebbe impiegato 40 minuti.

Accuse respinte categoricamente dalla Regione Lazio. Diciotto minuti dalla fine della conversazione, secondo il rapporto dell'Ares 118, ovvero dalla richiesta d'intervento all'arrivo dei sanitari. La conversazione, registrata alle 15,41, sarebbe durata due minuti. «Hello. My girlfriend is sick. We are in Focene beach». Gli operatori, come dimostrato dalla telefonata diffusa dall'assessorato alla sanità del Lazio, capiscono la lingua e rispondono usando un interprete. Secondi drammatici, in cui l'uomo avrebbe cercato aiuto anche spostandosi con il proprio mezzo. Tanto che, sempre dall'Ares 118 precisano che l'ambulanza, una volta raggiunto il luogo indicato, non ha trovato nessuno. Si è spostata «autonomamente», utilizzando la geolocalizzazione, per trovarli e intervenire, sottolineano. Una volta sul posto, purtroppo, per la donna non c'era più nulla da fare. Morta.

Una vicenda da chiarire anche per la Procura di Roma che sul caso apre un fascicolo. Un'inchiesta paradossalmente avviata per «istigazione al suicidio». Comunque sufficiente per effettuare gli esami del caso, a cominciare dall'autopsia eseguita il 26 gennaio. Un mese dopo il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia per la cremazione. Il risultato dell'esame autoptico, eseguito all'Istituto di Medicina Legale dell'Umberto I, non è stato ancora reso noto. «Il pm ha aperto un'indagine per istigazione al suicidio - spiega l'avvocato Manuele Piccioni, legale della famiglia Gommelt -. Forse un atto dovuto per procedere con gli esami sulla salma». Dopo, silenzio assoluto della Procura. «Mai contattato - continua l'avvocato -, i miei assistiti non sono mai stati convocati. Siamo in attesa della consulenza tecnica, a oggi non ne ho notizia quindi non posso dir niente sulle conclusioni sulle cause della morte. Sul colloquio avuto fra Douglas e il 118 non so nulla.

A studio mi ha raccontato solo che la ragazza si è improvvisamente accasciata accusando un malore».

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