Pier Francesco Borgia
Roma Ora si dovrebbe dire Je suis niçois. Trattandosi, però, di Nizza non è sbagliato declinare lo slogan anche in italiano: «sono nizzardo». Di sicuro è la città transalpina più italiana. E non solo perché ha dato i natali a Giuseppe Garibaldi. Qui vivono stabilmente otre 30mila nostri connazionali. Comprensibile, quindi il superlavoro dell'unità di crisi della Farnesina che ha fornito i primi dettagli di questo orribile massacro. Una donna di Cuneo, Marinella Ravotti, risulta ancora dispersa mentre il marito, Andrea Avagnina consigliere comunale di San Michele di Mondovì, lotta tra la vita e la morte all'ospedale Pasteur. Avagnina giovedì sera era sulla Promenade des Anglais in compagnia della moglie.
All'appello mancano anche Angelo D'Agostino, 71 anni, e sua moglie Gianna Muset, 68. I due, residenti a Voghera, hanno una seconda casa proprio a Nizza, dove si recano puntualmente ogni anno di questo periodo per assistere allo spettacolo pirotecnico sulla Promenade per il 14 luglio. A lanciare l'allarme su Twitter è Roberta Capelli, nuora dei due, che ha creato un profilo sul social network per l'occasione e posta una loro foto. Ancora nessuna notizia, poi, di Carla Gaveglio, 48 anni, che si trovava a Nizza con la figlia. Ieri il marito ha lasciato Piasco (Cuneo) per la città francese. La figlia sta bene, ma della madre per adesso nessuna traccia. Le due sono tra le tante persone travolte dal passaggio del camion sulla Promenade. La ragazza, però, è stata ricoverata sotto choc ma sta bene. È in salvo, invece, e sta bene il giovane ingegnere foggiano Vittorio Di Pietro che lavora proprio nel capoluogo delle Alpi Marittime. Dopo qualche ora di angoscia e disperazione, i familiari hanno annunciato su Twitter di essere finalmente riusciti a mettersi in contatto con lui. Difficile pure il conto dei feriti. Tra i tanti c'è anche il pensionato piemontese Gaetano Moscato, 71 anni. Nell'attentato l'uomo ha perso una gamba per proteggere i nipoti, una ragazza di 18 e un ragazzino di 13, ed evitare che venissero travolti dal tir.
Febbrile il lavoro al Consolato italiano, guidato da Serena Lippi. È lei a tenere i contatti con l'unità di crisi della Farnesina. Il Consolato è da giovedì notte assediato di telefonate da tanti italiani che hanno parenti che vivono nella città francese. E non pochi, tra l'altro. Dei 30mila residenti abbiamo già detto ma i turisti e i villeggianti abituali sono altrettanti. Tanto che la lingua di Dante è la seconda più parlata a Nizza e dintorni. Tanti, infatti, i piemontesi, liguri e milanesi ad avere una seconda casa nell'area di Nizza.
Il lutto ha comunque coinvolto tutti.
Ieri a Roma le bandiere sono state abbassate a mezz'asta, in segno di solidarietà. Lo ricorda il vicesindaco Daniele Frongia, aggiungendo che anche per lui sono state ore di paura. «Parte della mia famiglia - ha spiegato - si trovava lì. Per fortuna stanno tutti bene».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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