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Siffredi parla dopo la denuncia per molestie: "Tutto falso ma accusarmi fa rumore"

La star del porno: "Era la giornalista che continuava a parlare di sesso"

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"È tutto falso ma accusarmi fa rumore. E ora lei ha il suo momento di gloria"

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«Io sono a posto con la coscienza». A parlare è Rocco Siffredi, in questi giorni la sua vita è raccontata nella serie di Netflix «Supersex», ma da ieri si trova al centro delle cronache perché denunciato da una giornalista di molestie sessuali. Rocco Siffredi non ci sta e respinge al mittente ogni tipo di accusa. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e non nasconde l'amarezza per ciò che gli sta accadendo, ma soprattutto non comprende il perché di quella che lui definisce una cattiveria priva di alcun fondamento.

Rocco, l'accusa che la giornalista muove contro di lei è pesante: molestie sessuali. Ci racconta cosa è successo?

«Io ho incontrato la giornalista e le ho rilasciato un'intervista nonostante mi fosse stato sconsigliato dalla produzione».

Allora perché nonostante ciò l'ha realizzata?

«Gliela avevo promessa da più di un mese e mi dispiaceva non farla. Mi sono assunto ogni responsabilità».

Dove si è svolta l'intervista?

«Nella reception di un noto albergo di Roma (Parco dei Principi), in mezzo ad altre persone. È durata circa un'ora. Una volta finita ci siamo salutati e ognuno è andato via per la sua strada».

La giornalista era da sola?

«Inizialmente sì. Poco prima della fine dell'intervista ci ha raggiunti una sua amica e ha subito dichiarato di essere una mia grande fan. Era passata per fare una foto con me, perché era il giorno del suo compleanno ed era molto felice di incontrarmi».

Raccontata così sembra tutto regolare. Invece?

«Il giorno dopo esce l'articolo in versione online e mi accorgo che aveva scritto tutto il contrario di quello che ci eravamo detti in hotel. Il titolo era terribile. La produzione è intervenuta e lo ha fatto togliere dal web».

A quel punto cosa è accaduto?

«La giornalista mi ha chiesto gentilmente di salvare l'intervista, di non buttarla e io le ho detto subito sì, autorizzandola a pubblicarla. Da qui la cosa è degenerata».

Perché?

«Due ore dopo esce l'intervista online e nuovamente leggo un contenuto diverso dalle mie parole e un titolo assolutamente non aderente alla realtà dei fatti. Non ho mai detto di non riconoscermi in Alessandro Borghi, il protagonista della serie che interpreta il mio personaggio».

A questo punto lei cosa ha fatto?

«Ho chiesto spiegazioni alla giornalista, la quale mi ha risposto che era necessario fare un titolo forte per dare risalto al pezzo. A quel punto non ci sono più stato. Mi sono molto incazzato e, certamente sbagliando, ho usato nei confronti della giornalista parole molto offensive. Parole che le ho mandato con un vocale su WhatsApp».

Cosa le ha detto?

«Volgarmente le ho consigliato di fare più sesso perché le avrebbe fatto bene».

Dopo questo messaggio cosa ha fatto?

«L'ho richiamata subito per scusarmi».

Ha accettato le sue scuse?

«Mi ha risposto che non ci sarebbe stato nessun problema, perché mi avrebbe querelato».

Rocco, lei nega veramente in qualunque modo di aver fatto avances sessuali alla giornalista?

«Non solo lo nego, ma le dico pure che durante tutta l'intervista lei non faceva altro che parlare di sesso, mi chiedeva consigli sessuali e faceva molte allusioni».

Ce ne dica una...

«Ma ora tu veramente lo fai solo con tua moglie? Non sei più dipendente dal sesso? Poi mi hanno chiesto di unirmi a loro, la sera, per la festa di compleanno e io ho declinato l'invito».

Non mi dirà che sente di essere stato lei molestato?

«Per me le allusioni sessuali non sono molestie. Le molestie a casa mia sono una cosa molto grave e seria. Per questo non capisco come sia possibile che mi abbia rivolto queste terribili accuse».

Che spiegazione si è dato?

«Accusare Rocco Siffredi fa molto rumore e, visto il mio lavoro, le accuse risultano fortemente credibili. La mia persona è inevitabilmente associata al sesso, quindi è facile pensare che ci abbia provato o fatto avances spinte. Ma non è così».

Perché, secondo lei, se non c'è niente di vero la giornalista si sarebbe inventata tutto?

«L'unica spiegazione che riesco a darmi è che abbia voluto farmela pagare per quella frase che le ho detto».

Le ha mai messo le mani addosso durante quell'incontro?

«L'unico contatto c'è stato solo per il saluto di congedo. Due baci sulla guancia e nulla di più. Per me la signora è esistita un'ora. Lei ora avrà la sua gloria e io devo prendermi la merda addosso per una cosa che non ho fatto».

Rocco, se avesse la giornalista davanti cosa le direbbe?

«Che mi fa solo una gran pena. Poi mi scusi, mi toglie una curiosità?»

Quale?

«Perché su tutti i siti leggo Siffredi il molestatore e della signora non c'è traccia del nome?»

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