Quando l'inverno lasciava il posto ai giorni tiepidi di primavera, da bambini facevamo la gara a chi ne scorgeva una per primo. Stavamo ore con il naso all'insù per indicare, con un grido, il suo petto bianco, le ali falcate, la coda biforcuta e il dorso blu scuro, metallico nel riflesso del sole. Oggi potremmo stare per giorni e settimane interi a osservare e non riuscire a vederne una. Solo nelle campagne, dove ancora qualche vecchia casa o piccole stalle, offrono loro un posto sicuro dove fare il nido, si può avere la fortuna di udire il loro verso stridulo e vederle indaffarate a portare insetti ai piccoli appena nati o insegnargli i rudimenti del volo. Secondo le stime degli ornitologi, le rondini sono in continuo calo in Europa, e nell'ultimo decennio sono diminuite di oltre il 40 %. Uno dei volatili più amati fa tutte le popolazioni del mondo, fa sempre più fatica a tornare nel nostro continente dopo avere raggiunto, in autunno, le distese africane più calde e ricche di cibo. Le cause della loro drastica diminuzione sono diverse. In Africa la vita delle rondini è messa in pericolo dal consumo di suolo, che toglie loro l'habitat naturale, e dai cambiamenti climatici che ne sconvolgono i ritmi stagionali. In Europa l'uso indiscriminato di potenti pesticidi in agricoltura, in parte ha privato questi uccelli del loro alimento principe. Gli insetti appunto, e in parte le ha costrette ad alimentarsi con fonti di cibo altamente inquinate. La modernizzazione degli allevamenti di bestiame poi, ha fatto scomparire il luogo di nidificazione ideale per una rondine: il sottotetto di una vecchia stalla tradizionale.
La rondine è un uccello caricato di simbolismi, per lo più positivi, fin dall'antichità e presso tutte le popolazioni. Uccello sacro all'Islam, già per gli antichi Egizi simboleggiava il «Ba», l'anima umana, mentre in epoca Alessandrina divenne una delle epifanie di Iside.
Sempre nei paesi islamici la rondine è nota come «uccello del paradiso», indicando in essa, la rinuncia e la buona compagnia. Un'antichissima leggenda armena, narra che la sera del Venerdì Santo, tutte le rondini della Giudea e della Galilea, si riunirono intorno alla tomba di Gesù e che all'alba di Pasqua, quando egli risuscitò, partirono tutte assieme in coppia, ad ali spiegate verso ogni luogo del mondo, per diffondere la novella, ancora sconosciuta, dell'avvenuta resurrezione del Signore.
In Estonia è diventata il simbolo del paese, dove rappresenta il cielo blu, la libertà e la felicità eterna. Anche i romani, ne erano profondamente attratti. Credevano che rappresentasse lo spirito dei bambini defunti che tornavano a visitare le proprie case. I Greci, addirittura, la vedevano bella e leggera, a tal punto da considerarla un dono di Afrodite, la dea della bellezza e dell'amore.
In molte zone della Germania e dell'Ungheria, ancora oggi, si consiglia di tenere una finestra aperta perché, se una rondine entra in casa, porta ogni sorta di felicità.
Esistono nell'antichità anche connotazioni negative, dovute principalmente alla sua sagoma scura e al suo grido stridulo, ma, in generale, questo straordinario uccello è giunto ai nostri tempi con un simbolismo che emana fedeltà e speranza.
I vecchi contadini che ho conosciuto ne avevano un rispetto sacrale e sorridevano quando le coppie si infilavano nella stalla per rimettere a posto il vecchio nido. Siamo ancora in tempo a evitarne la scomparsa e indicarne una volo ai nostri bambini.
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