Uccide l'ex socio in negozio e si toglie la vita

Due spari: per i testimoni vittima e killer litigavano da tempo per motivi economici

Nadia Muratore

Cuneo Sparatoria nel centro di Cuneo, a due passi dal salotto cittadino di piazza Galimberti. Un uomo G.S. è entrato nel negozio di articoli sportivi Dimo Sport di via Ponza di San Martino e dopo alcuni minuti ha sparato, probabilmente più colpi di pistola, uccidendo il titolare Marco De Angelis 57 anni, sposato con un medico pediatra e padre di una ragazza di venti anni.

Mortale il primo colpo di pistola, sparato dritto alla testa. Secondo alcuni testimoni la raffica di spari è partita dopo una violenta litigata tra i due che, secondo una prima ricostruzione dei fatti, già in passato avevano avuto delle discussioni, forse per motivi economici. Pare infatti che tempo fa fossero soci in una attività commerciale. Sul posto carabinieri e polizia di Stato che stanno cercando di ricostruire la dinamica dell'omicidio-suicidio. Disperata la moglie, Mirella Basso: «Non riesco a capire cosa sia accaduto ma come è possibile una cosa del genere? Chi può aver voluto così tanto odio verso Marco da ucciderlo senza pietà?». Tra le persone ascoltate come testimone dei fatti, un cliente del negozio, Gianpiero Ceselli che è entrato proprio nel momento in cui avveniva la sparatoria.

«Sono entrato e ho visto del sangue - ha detto ai carabinieri - ho pensato che Marco si fosse fatto male perché so che vende anche pistole che sparano a salve. Poi ho sentito un altro sparo e con la coda dell'occhio ho visto un'ombra che cadeva a terra e sono scappato, terrorizzato ed ho lanciato l'allarme. Solo dopo ho realizzato quanto era accaduto».

Marco De Angelis era molto conosciuto nella città di Cuneo per le sue molteplici attività commerciali. Oltre al negozio di articoli sportivi era anche socio di un locale pubblico e una palestra. Un fatto di sangue incredibile per la tranquilla città di Cuneo, dove vittima ed assassino, anche lui della cittadina piemontese, erano molto conosciuti.

Toccherà ora agli inquirenti ricostruire non solo l'esatta dinamica dei fatti ma anche il movente che ha spinto un tranquillo cuneese ad impugnare la pistola per uccidere quello che un tempo, oltre ad un socio, era anche un amico.

Le indagini infatti, puntano a ricostruire i rapporti personali tra i due e a portare alla luce eventuali vecchi dissapori tra loro. Forse solo dopo aver visto la vittima accasciata a terra in una pozza di sangue, G. S. ha realizzato la gravità del gesto che aveva commesso e a quel punto ha rivolto l'arma verso se stesso per farla finita.

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