Uccide un uomo in un frontale Scappa ma finisce in manette

Il responsabile è fuggito senza prestare soccorso all'uomo agonizzante dopo l'incidente. Individuato in poche ore

Catturare il pirata della strada? Sì, certo. Innanzitutto però occorreva comprendere cosa si celasse dietro il mistero di quest'uomo, quello dell'auto che stava guidando al momento dell'incidente mortale, ieri mattina poco prima delle 7. Un lussuoso Suv intestato a una donna, regolarmente assicurato e che non risultava rubato, ovvero l'Audi Q7 abbandonata proprio dal «pirata» sul posto dell'incidente stradale prima di una improbabile fuga a piedi lungo le vie della città. Una sparizione fulminea. Che ha condannato il 56enne alla guida della vettura appena travolta, una Nissan Qashqai, a morte sicura. E aggravato la posizione dell'autore dell'incidente, colpevole anche di non aver rispettato un semaforo rosso.

Sfida duplice, raccolta e vinta quella degli uomini e delle donne del Reparto Radiomobile della polizia locale milanese, coadiuvati dal pm di turno, Francesco Cajani. Che già nel primo pomeriggio di ieri, dopo una serie di serrati controlli e verifiche, hanno identificato il responsabile dello schianto mortale avvenuto in mattinata, poco prima delle 7, lungo una delle principali arterie della città, viale Monza. A causare il terribile scontro e la morte di Livio Chiericati, un 56enne di Cornaredo, sarebbe stato un pregiudicato italiano di 32 anni, che ieri mattina era alla guida del Suv intestato alla moglie.

L'uomo non si è costituito e, per tutta la giornata è stato «coperto» - davanti alla polizia locale - da una serie di false dichiarazioni della moglie. I vigili infatti sono riusciti a risalire a lui e inchiodarlo con un arresto per omicidio stradale, solo grazie alle loro forze, cioè dopo averne diramato le ricerche e trovandolo infine ricoverato per le fratture rimediate durante lo schianto, all'ospedale di Rho dove, dopo essere stato piantonato dalla polizia locale, è stato dimesso.

Qualcuno sicuramente dopo l'incidente mortale, lo ha «recuperato» a Milano per portarlo a Rho in macchina. Tuttavia se si trattasse della moglie o di un figlio, cioè di parenti stretti, non potrebbero esseri accusati per favoreggiamento.

Chiericati, single, dipendente della multinazionale Memorex Telex Italia spa con sede in via Pantano a Milano e produce elaboratori elettronici, era tifoso nerazzurro, amava suonare la batteria e ascoltare musica anni '70. Dopo aver frequentato l'istituto tecnico milanese «Luigi Galvani» avevano iniziato a lavorare. I suoi colleghi, sconvolti per l'accaduto, ieri lo hanno ricordato con pensieri struggenti attraverso numerosi post sul profilo «Memorex Tex Italia», mentre genitori e parenti sono dovuti ricorrere al conforto di una psicologa.

Ieri mattina il 56enne - secondo quanto finora ricostruito dalla polizia locale - si stava immettendo con la sua Nissan Qashqai sul rettilineo da via Popoli Uniti, quando l'Audi - che viaggiava lungo viale Monza a velocità elevata e incurante del semaforo rosso - ha centrato la Nissa, spazzandola via.

Livio Chiericati è rimasto incastrato nella sua vettura - in condizioni disperate, ma ancora vivo -, mentre il pirata della strada, abbandonato il Suv, è fuggito a piedi imboccando via Turro senza nemmeno avvicinarsi alla vittima per accertarne le condizioni e chiamare i soccorsi. Alcuni residenti testimoni del terribile schianto lo hanno inseguito correndo ma senza successo.

I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per estrarre la vittima dalle lamiere della Nissan ridotta dallo scontro a un

catorcio, ma quando l'uomo è arrivato alla vicina clinica «Città Studi» i medici non hanno potuto far altro che constatare il suo decesso: le sue condizioni era tali che persino i soccorritori delle ambulanze si sono commossi.

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