Cronache

Uccisa dal fratello in strada. Soldi negati: venti coltellate

Il delitto premeditato per motivi economici. Il marito della donna ha indicato il killer, arrestato

Uccisa dal fratello in strada. Soldi negati: venti coltellate

Si sarebbe appostato sotto casa aspettando, con un coltello in tasca, che qualcuno scendesse per portare fuori il cane. L'attesa, la lite forse innescata da un'ennesima richiesta di denaro, poi i colpi. Tanti, più di dieci quelli con cui è stata massacrata Alice Scagni, 34 anni (nella foto) e mamma di un bimbo di neanche due, proprio sotto la sua abitazione in via Fabrizi nel quartiere di Quinto a Genova la sera di domenica. Modalità che fanno pensare all'agguato e alla premeditazione, che potrebbe essere contestata nei confronti del fratello della donna, Alberto Scagni, 42 anni, fermato poco lontano dalle volanti della polizia con i vestiti sporchi di sangue e con addosso un grosso coltello da caccia. Sono queste le prime ricostruzioni degli inquirenti nelle indagini coordinate dalla procura e affidate alla sezione omicidi della Questura di Genova. Scagni è in carcere a Marassi, nelle prossime ore verrà sentito per la convalida dell'arresto. Al momento l'ipotesi è omicidio aggravato. Ma ci vorrà tempo per ricostruire la sequenza di eventi che ha portato all'escalation e alla tragedia. I diverbi in famiglia andavano avanti da tempo. Scagni, disoccupato, viveva in un appartamento di famiglia nel quartiere di Sampierdarena: negli ultimi tempi le richieste di denaro dell'uomo ai familiari si sarebbero fatte pressanti. Sarebbe stato lui anche ad appiccare il fuoco alla porta di casa della nonna, che vive nello stesso palazzo dell'uomo, episodio da chiarire che sembra essere nato proprio da un rifiuto dopo una richiesta di soldi. Il 42enne avrebbe avuto problemi psichici e di abuso di alcol, nel 2021 era stato fermato per guida in stato di ebbrezza.

Domenica intorno alle 21 Alice esce di casa per portare fuori il cane: ad aspettarla trova il fratello. Dalle finestre alcuni testimoni assistono alla lite, compreso il marito della donna che allarmato chiama la polizia. Tutto accade in pochi istanti: quando l'uomo la raggiunge la donna è riversa a terra ferita da almeno 20 coltellate. Morirà poco dopo nonostante i tentativi del 118 di rianimarla. Scagni viene rintracciato poco distante dal luogo dell'omicidio, con i vestiti sporchi di sangue e con un coltello: l'arma sembrerebbe la stessa di quella visibile in una foto che il 42enne aveva postato sui social pochi giorni prima, che ritraeva lui accanto ad una mazza da baseball e all'arma custodita in una fodera nera. Nelle prossime ore verrà svolta l'autopsia e gli inquirenti sentiranno anche i familiari e i vicini, oltre ai testimoni che hanno assistito impotenti alla scena. Poche ore prima del delitto in un ultimo messaggio su Facebook Alberto Scagni, che nelle ultime settimane sembrava covare rabbia e manie di persecuzione, aveva postato alcuni screenshot di una conversazione. Dentro, in un messaggio che appare slegato dal contesto, cita Donato Bilancia, il serial killer.

«Sei strano», l'ultima risposta.

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