Cronache

Ucciso davanti a una discoteca. Il papà accoltella due buttafuori

Morto Leonardo Muratovic, pugile di 26 anni: caccia al killer. I vigilantes del locale feriti al commissariato di polizia

Ucciso davanti a una discoteca. Il papà accoltella due buttafuori

Tragedia sul litorale pontino. Litigano per una ragazza, viene accoltellato a morte mentre le telecamere riprendono la scena. E mentre in commissariato vengono interrogati decine di testimoni il padre della giovane vittime colpisce con un coltello i due body guard del locale, un chiosco bar sulla spiaggia.

Anzio, sono le 2 di sabato notte. A La Bodeguita, sulla Riviera Vittorio Mallozzi, centinaia di ragazzi ballano. Fra loro c'è anche Leonardo Muratovic, una promessa del pugilato, pesi medi, di Aprilia. Ma uno sguardo di troppo, un apprezzamento non gradito alla sua fidanzata scatena un putiferio. Una rissa furibonda con un gruppo di bulli che dalla spiaggia continua in strada. Secondo una prima ricostruzione della squadra mobile e del commissariato locale, coordinati dalla Procura di Velletri, Leonardo viene preso a calci e pugni da almeno 4 persone. Dopo la prima schermaglia, però, il 26enne riesce a fuggire, inseguito da uno della banda armato di coltello. Si rifugia in una gelateria vicina, ma viene raggiunto e accoltellato al petto con una lama lunga almeno 10 centimetri. L'assassino, trent'anni circa, con ancora i vestiti sporchi di sangue, sale in auto arrivata a tutta velocità e scompare nel nulla. Leonardo viene immediatamente soccorso e trasportato agli Ospedali Riuniti di Anzio Nettuno ma la grave emorragia non gli dà scampo. Parte la caccia all'uomo mentre il pm di Velletri e gli agenti di polizia mettono a verbale decine di testimonianze, fra queste quella della ragazza. Tutte concordi nel raccontare quanto accaduto: Leonardo viene pestato a sangue da un gruppo di picchiatori. Nonostante sia un pugile esperto, un professionista, il 26enne ha la peggio. Inseguito, viene accoltellato a morte con più colpi sferrati con violenza inaudita. «Abbiamo cercato di tamponare le gravi emorragie ma il paziente non ce l'ha fatta», commentano amareggiati i medici di Anzio. Purtroppo la storia non finisce qui. In commissariato vengono convocati anche gli addetti alla sicurezza del La Bodeguita, i «buttafuori» di 30 e 57 anni. Arriva anche il padre della vittima, è una furia. L'uomo sarebbe convinto che i due dipendenti siano responsabili della morte del figlio, che non abbiano fatto abbastanza per evitare la rissa finita in tragedia. Si scaglia contro i due con una lama e li ferisce gravemente. «È successo tutto in un attimo - racconteranno dei testimoni - li ha colpiti prima che potessero fermarlo». L'uomo viene arrestato in flagranza dagli stessi agenti che indagano sulla morte del figlio. L'accusa per lui è di duplice tentato omicidio mentre i body guard sono stati ricoverati in ospedale per le ferite d'arma da taglio che solo per miracolo non avrebbero leso organi vitali. Le indagini sul killer, intanto, porterebbero a un fermo. Un uomo corrispondente alla descrizione resa da tutti i testimoni della tragica lite, la stessa persona «congelata» dalle telecamere di sorveglianza del locale che inquadrano la Riviera Mallozzi mentre uccide Leonardo. Una storia drammatica per la cittadina pontina, da mesi a rischio commissariamento per infiltrazioni mafiose. «Da anni chiediamo un rafforzamento di uomini e mezzi sul litorale - spiega Domenico Pianese del Coisp, un sindacato di polizia - risse ed episodi di violenza sono all'ordine del giorno nelle zone della movida estiva. Mancano almeno 10mila agenti di polizia». La Federazione Pugilistica Italiana lo ricorda con un post su Fb: «Ciao Leonardo.

Rip campione».

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