Ucraina al ballottaggio ma Zelensky il comico ha in tasca Poroshenko

Nell'ultimo dibattito allo stadio rissa su Putin Ma per i sondaggi 7 su 10 scelgono il nuovo

Ucraina al ballottaggio ma Zelensky il comico ha in tasca Poroshenko

Petro Poroshenko lo ha ripetuto fino all'ultimo: non fidatevi, il mio sfidante è privo di esperienza politica e se davvero diventasse presidente Putin se lo mangerebbe vivo, e tutta l'Ucraina con lui. Ma gli ultimi sondaggi sembrano inesorabili: Volodymyr Zelensky, attore comico famoso per aver interpretato un personaggio («il servo del popolo») che fa l'insegnante e diventa quasi per caso il capo dello Stato ucraino, gode dei favori del 70 per cento dell'elettorato, più del doppio di Poroshenko ormai sulla porta di uscita. E oggi, salvo sorprese clamorose, dovrebbe diventare presidente sul serio, ammesso che questa definizione gli si attagli.

L'incredibile vicenda del candidato senza storia politica che sbaraglia il campo e conquista il potere a Kiev è arrivata dunque alla puntata decisiva. Oggi si vota e ci si lascia alle spalle una campagna elettorale che ha vissuto una giornata conclusiva con toni, letteralmente, da stadio. Perché è allo stadio olimpico di Kiev, davanti a 70mila attentissimi spettatori, che Poroshenko e Zelensky si sono sfidati in un faccia a faccia dove non sono mancati sceneggiate e colpi sotto la cintura. Al più spettacolare si è assistito quando il presidente uscente ha accusato l'ormai ex attore di essere pronto a inginocchiarsi di fronte a Vladimir Putin, leader di quella Russia che nel 2014 si è annessa la provincia ucraina della Crimea con un colpo di mano militare seguito da un referendum illegale e che arma e finanzia le milizie filorusse che da anni occupano nel Donbass le altre due province orientali di Donetsk e di Luhansk dove sono state proclamate due Repubbliche fedeli a Mosca e dove il sangue continua a scorrere. Zelesnky, evidentemente preparato a ricevere questa accusa, ha reagito inginocchiandosi davvero di fronte al pubblico, sostenendo però di farlo per onorare «le madri, le mogli e i figli dei soldati caduti in guerra». A quel punto, Poroshenko ha compiuto lo stesso gesto volgendo lo sguardo a un'enorme bandiera gialla e blu, i colori nazionali dell'Ucraina.

Chiarito così che i contendenti si sfidano a chi sarà più duro con quello che Poroshenko chiama l'aggressore russo e Zelensky semplicemente «un nemico», gli attacchi verbali tra i due si sono fatti più personali, con l'ex attore che ha rifiutato di definirsi l'avversario del leader uscente: «Io sono la sua sentenza ha scandito Zelensky -. Governerò per un solo mandato e farò in modo che l'attuale elite corrotta faccia le valigie». Poroshenko è stato più istituzionale e, probabilmente consapevole della sconfitta che lo attende, ha promesso di accettare ogni decisione degli elettori, invitando a mantenere l'unità all'indomani del voto.

É appunto ciò che avverrà a partire da domani quel che più conta e, al tempo stesso, quello che è più difficile prevedere. Il probabile vincitore Zelensky assicura di voler portare l'Ucraina verso l'Europa. Dovrà però negoziare con Putin non solo per la Crimea e il Donbass, avendo promesso di chiudere una stagione di conflitti con la Russia, ma anche sulla collocazione internazionale del suo Paese, che il leader del Cremlino vorrebbe vedere al fianco di Mosca (anche se un paio di gradini più in basso) e ben distante da Bruxelles. Colpisce il fatto che Zelensky abbia ricordato a Poroshenko di non aver mai incontrato Putin, a differenza sua, quasi che fosse un punto a suo favore.

L'interesse per la sfida a Mosca, Washington e nelle capitali europee è molto alto. Putin è soddisfatto dell'umiliazione che patirà il «cocco dell'Occidente» Poroshenko, ma non sa bene cosa aspettarsi da Zelensky.

Ben tre milioni di telespettatori russi hanno assistito al dibattito di Kiev. Quanto agli Stati Uniti, il segretario di Stato Mike Pompeo ha telefonato a entrambi i contendenti, così garantendo in pratica che se Zelensky vincerà non gli mancherà il sostegno americano.

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