Guerra in Ucraina

Gli ucraini riprendono Izyum e arrivano al confine russo. Pioggia di razzi dal mar Nero

Kozacha Lopan è una località di 5mila anime che visse il suo momento di notorietà durante la seconda guerra mondiale, quando i russi sfondarono il fronte tedesco dando vita all'inarrestabile avanzata fino a Berlino

Gli ucraini riprendono Izyum e arrivano al confine russo. Pioggia di razzi dal mar Nero

Kozacha Lopan è una località di 5mila anime che visse il suo momento di notorietà durante la seconda guerra mondiale, quando i russi sfondarono il fronte tedesco dando vita all'inarrestabile avanzata fino a Berlino. Oggi Kozacha Lopan è tornata agli onori delle cronache come emblema della controffensiva ucraina. Dista appena 5 km dal confine con la Russia, e da ieri, sul tetto del malandato e bombardato municipio, è apparso il drappo gialloblu. Gli invasori sono stati incalzati fino a Belgorod, sede di uno dei più importanti hub di carrarmati dell'esercito di Mosca. Gli abitanti di Kozacha Lopan si godono il loro momento di gloria: i primi a essere calpestati lo scorso 24 febbraio agli albori dell'Operazione Speciale, e ora, 200 giorni dopo, in fibrillazione per aver braccato l'orso fino alla sua tana.

I soldati ucraini hanno riconquistato in cinque giorni più territorio di quanto le truppe russe abbiano occupato in totale da aprile, e la liberazione di Izyum, dove anche il sindaco filo-russo Sokolov si è dato alla fuga, è il risultato militare più importante dall'inizio delle ostilità. Questo significa, come sostengono gli analisti, che l'avanzata pianificata dalla Russia nel Donbass da Nord si può considerare fallita. I commenti di chi osserva la guerra dall'alto vengono confermati dai militari sul campo. L'Ucraina ha strappato oltre 3mila kmq di territorio alle forze di Mosca in un mese. Il comandante in capo delle forze armate, Valeriy Zaluzhny, si dichiara orgoglioso e «grato a ogni militare. Ho l'onore di combattere fianco a fianco con voi. Intorno a Kharkiv abbiamo iniziato ad avanzare non solo a Sud ed Est ma anche a Nord». Il riferimento è al ripreso controllo delle città di Vasylenkove e Artemivka. In tutto le località liberate sono 40.

I russi e i loro fiancheggiatori stanno fuggendo anche dalla regione di Lugansk, e le file di veicoli diretti verso il confine si estendono per diversi chilometri. Scappano da Lugansk, Alchevsk e da altre città che erano state catturate addirittura nel 2014, quando Mosca invase l'Ucraina per la prima volta. «Ci sono battaglie sporadiche, ma per lo più gli occupanti si stanno allontanando senza quasi opporre resistenza», assicura il governatore della regione Serhiy Gadai.

Non è solo a Nord Est che gli uomini del generale Zaluzhny stanno ottenendo risultati significativi, anche il Sud, la famosa cornice sul mare anelata da Putin, si sta trasformando in una trappola infernale per gli invasori. Sono in corso battaglie di posizione, che portano all'avanzata delle truppe e al consolidamento dei territori. «Il nemico preferisce il combattimento di controbatteria, cercando di evitare il contatto diretto, subisce perdite e si ritira», commenta in una nota il comando operativo di Kherson. Ieri le truppe russe hanno lanciato 20 attacchi aerei sulle posizioni ucraine lungo la linea di contatto e in serata si sono registrate esplosioni in diverse regioni, soprattutto nell'Est del Paese. Nexta riferisce anche di missili russi lanciati dal mar Nero. Black out elettrici e idrici negli oblast di Sumy, Donetsk, Kharkiv e Poltava. In risposta, le forze armate di Kiev hanno colpito le aree con maggiore concentrazione di armi e attrezzature nemiche vicino a Nova Kakhovka e Prydniprovske, nonché i depositi di munizioni di Kherson.

I soldati russi arretrano ovunque (tagliando le linee elettriche), e perdono anche parecchio materiale bellico.

Gli agenti del controspionaggio dei Servizi di sicurezza di Stato ucraino hanno usato droni per distruggere 70 carri armati russi per un valore di circa 170 milioni, mentre l'aeronautica ha abbattuto un cacciabombardiere russo Su-34.

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