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Ue, accordo al ribasso: tetto temporaneo al gas e acquisti comuni

La bozza del piano energetico prevede un price cap "dinamico". Stoccaggi coordinati da Bruxelles

Ue, accordo al ribasso: tetto temporaneo al gas e acquisti comuni

Si apre una settimana decisiva in Europa con la presentazione nella giornata odierna delle proposte della Commissione Ue per fronteggiare il caro energia e con il Consiglio europeo di giovedì e venerdì in cui il dossier energetico, insieme alla guerra in Ucraina, sarà il tema centrale della discussione dei leader.

Nella bozza del nuovo pacchetto di misure presentato oggi dal presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, c'è la proposta di introdurre un tetto al prezzo del gas dinamico e temporaneo «per evitare un'eccessiva volatilità dei prezzi e prevenire picchi estremi sul mercato dei derivati energetici». Con il concetto di «dinamico» si vuole determinare un minimo e un massimo entro cui il prezzo può fluttuare, una «misura di ultima istanza» che, se attivata, potrà restare in vigore solo «per un periodo non superiore ai tre mesi». Nell'intenzione di Bruxelles è un'ipotesi che potrebbe consentire scambi di gas fuori borsa senza pregiudicare né l'approvvigionamento di gas dell'Ue né il funzionamento dei mercati e sarà compito dell'Esma (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) «coordinare l'applicazione di questo meccanismo».

Oltre al tetto al prezzo del gas temporaneo, la Commissione europea mette sul piatto altre proposte a partire dalla volontà di «dotare l'Ue degli strumenti giuridici per l'acquisto congiunto di gas» attraverso una piattaforma comune che dovrebbe «coordinare il riempimento» degli stoccaggi. Ciò prevede «una partecipazione obbligatoria degli Stati membri all'aggregazione della domanda per almeno il 15% del volume di riempimento dello stoccaggio», un'ipotesi che ha avuto l'effetto di far diminuire il prezzo del metano alla borsa olandese chiudendo a 123 euro al mwh, un livello ch e non si vedeva da fine giugno. Proprio sul tema delle quotazioni verte l'altra proposta della Commissione europea basata sull'intenzione di sviluppare un nuovo indice di prezzo complementare per il Gnl (gas naturale liquefatto) alternativo al Ttf di Amsterdam (mercato ad oggi di riferimento). Il compito di «raccogliere le informazioni necessarie per creare questo nuovo benchmark entro la fine del 2022», è affidato all'Agenzia dell'Ue per la cooperazione tra i regolatori energetici (Acer) e «l'indice dovrebbe essere disponibile in tempo per la prossima stagione di riempimento» degli stoccaggi a inizio 2023.

Inoltre, la Commissione punta ad attingere alle risorse dei Fondi di sviluppo regionale per aiutare famiglie e piccole e medie imprese modificando il quadro temporaneo di crisi sugli aiuti di Stato.

Il piano dovrà prima essere discusso dai 27 leader europei questo giovedì, poi il 25 ottobre il Consiglio Affari Energia darà il proprio parere sulla proposta legislativa che potrà essere approvata solo a novembre con la nuova riunione straordinaria dei ministri dell'Energia.

Mentre le istituzioni comunitarie cercano di arrivare a una soluzione, da una prima analisi dei dati energetici comunicati dagli stati membri all'Ue, emerge come il consumo di gas ad agosto sia stato inferiore del 15.8% rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Si tratta di un trend che dovrebbe essere confermato a settembre, segno di un razionamento autoindotto da parte dei cittadini europei a causa dei prezzi delle bollette sempre più insostenibili.

Intanto il riempimento degli stoccaggi nei paesi Ue procede verso il 100% (con l'Italia al 94%) e dalla Germania arriva la richiesta del cancelliere Olaf Scholz di prolungare la vita delle tre centrali nucleari attive nel paese almeno fino al 15 aprile 2023, posticipando così la chiusura prevista per fine anno.

Un ulteriore segnale dell'inverno difficile a cui stiamo andando incontro e del fallimento delle politiche energetiche europee negli anni passati.

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