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Umbria, Di Maolo "inguaia" Pd e M5s: rinuncia alla candidatura

Retromarcia dell'avvocatessa. Passo indietro anche della Proietti: "La mia intenzione è continuare ad essere sindaco di Assisi". A rischio anche Andrea Fora?

Umbria, Di Maolo "inguaia" Pd e M5s: rinuncia alla candidatura

"È il momento della riflessione", aveva fatto sapere ieri Francesca Di Maolo. Evidentemente la notte porta consiglio davvero e sembrerebbe che la decisione sia stata presa: la possibile candidata in vista delle elezioni Regionali in Umbria pare sia intenzionata a rinunciare. L'avvocatessa avrebbe potuto rappresentare il punto di convergenza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico che ora stanno continuando a trattare per domenica 27 ottobre, quando i cittadini umbri saranno chiamati alle urne.

Il "no" della Proietti

Ma i giallorossi devono fare i conti anche con il passo indietro fatto in mattinata da Stefania Proietti: "Ringrazio i 5Stelle ma è mia intenzione continuare ad essere sindaco di Assisi". La candidata di Luigi Di Maio ha tuttavia appoggiato l'esperimento: "C'è bisogno di una coalizione ampia, innovativa, basata su un patto civico che proceda unita per il bene dell'Umbria".

E attenzione anche alla situazione Andrea Fora, ex presidente di Confcooperative in pista con i dem, che sul proprio profilo Facebook ha fatto sapere: "Anche Di Maolo rifiuta la candidatura. A questo punto è chiaro che c'è qualcosa che non va e che deve essere risolta al più presto. Mi prendo qualche ora per riflettere, domattina dirò la mia qui su Facebook". Walter Verini, commissario Pd Umbria, ha commentato: "Ci auguriamo che Fora possa essere parte integrante di questa sfida".

Il leader della Lega Matteo Salvini ha così commentato le trattative tra M5S e Pd: "PD e grillini continuano a prendere in giro gli umbri, cambiando ogni giorno squadra e candidati, una vergogna senza precedenti. Per fortuna fra 35 giorni l’Umbria cambierà, dopo cinquant’anni di sinistra: onestà, merito, efficienza, ricostruzione, infrastrutture, sicurezza e lavoro.

Con tanti saluti a Renzi, Zingaretti e Di Maio".

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