Unioni civili, Alfano fa il duro: "Il Pd riparta da maggioranza"

Il leader Ncd esulta per il rinvio del ddl Cirinnà: "È la vittoria del nostro buon senso". Ma a vincere sono state le opposizioni

Unioni civili, Alfano fa il duro: "Il Pd riparta da maggioranza"

Angelino Alfano adesso fa il duro. "Time out sulle unioni civili. Molto bene. Il rinvio lungo è la vittoria del buon senso, il nostro buon senso. Ed è anche la prova che tra 'vaffaday', ruspe e rottamazioni, per il buon senso c'è ancora spazio". Dopo il rinvio del ddl Cirinnà sulle unioni civili, il ministro dell'Interno torna alla carica forte della rottura dell'asse tra il Pd e il Movimento 5 Stelle. "È il buon senso che vince sulla tentazione del Pd di strafare e su chi mi diceva che l'unica strada per fermare le adozioni gay era minacciare la crisi di governo".

Il rinvio delle unioni civili ha molti vincitori e vinti. Lo strappo del Movimento 5 Stelle, l'ostruzionismo delle opposizioni e la battaglia interna dei cattodem hanno mandato in tilt il Partito democratico. I numeri al Senato sono venuti meno e per non perdere la faccia i dem, grazie all'aiutino di Pietro Grasso, sono riusciti a prendere una pausa di riflessione di una settimana. In tutto questo Alfano non ha mai avuto il coraggio di mettere in discussione la maggioranza. Nonostante le unioni e le adozioni gay fosse contrarie ai valori di Ncd, si è sempre tenuta stretta la poltrona al Viminale. Ora che il via libera al ddl Cirinnà si è allontanato, si mette a fare il duro. "Se avessimo ricattato e minacciato - dice - il Pd non sarebbe mai arrivato a questa decisione perché, di fronte alla crisi, i cattodem avrebbero fatto prevalere la ragion di Stato". E rilancia: "Forse neanche il M5S avrebbe compiuto la scelta di ieri, proprio per il motivo opposto: per tentare di fare cadere l'esecutivo. Noi abbiamo tenuto la linea giusta. Speriamo adesso che il Pd comprenda che occorre ripartire dalla maggioranza di governo".

Ora che l'asse tra grillini e area laica del Pd è venuta meno, Ncd punta a far stralciare la stepchild adoption dal ddl Cirinnà. "Sarebbe una vittoria per i cittadini italiani e il buon senso - il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - fin dall'inizio ci avrebbe dovuto condurre sulla direzione di fare le unioni civili non come matrimonio ma come regolamentazione delle coppie dello stesso sesso e non aprire alle adozioni del figliastro e all'utero in affitto".

Il gruppo del Pd al Senato, però, punta ancora a portare avanti in Aula il ddl senza stralcio dell'articolo 5 e per farlo assumerà una serie di iniziative e avrà dei contatti con gli altri gruppi al fine di rendere praticabile tale obiettivo.

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