Cronache

Uragano Trump sui Democratici. "Ci ruberanno i voti per vincere"

Il presidente a Charlotte. Si dimette la consigliera Conway per un tweet della figlia: "Il tuo lavoro mi rovina la vita"

Uragano Trump sui Democratici. "Ci ruberanno i voti per vincere"

«Sono le elezioni più importanti della storia, non fatevele portare via». Donald Trump non resiste al bagno di folla, anche se in formato ridotto, e arriva a Charlotte per partecipare di persona all'incoronazione come candidato del Partito repubblicano per Usa 2020. Accolto da un'ovazione, dopo il voto dei 336 delegati giunti nella città del North Carolina per esprimere la preferenza anche a nome degli altri, ai presenti che invocano «altri quattro anni», lui risponde, riferendosi ai democratici: «Se volete farli diventare matti, dite altri 12 anni». «I dem possono vincere solo se le elezioni sono truccate», incalza, lanciando poi un altro affondo, diretto all'opposizione, sulla crisi sanitaria per cui rischia la riconferma: «Quello che stanno facendo (i dem) è usare il Covid-19 per rubare un'elezione».

Il voto dei delegati è il primo atto della quattro giorni che si concluderà giovedì con il suo discorso ufficiale di accettazione della nomination per il secondo mandato alla Casa Bianca. Ma già ieri il presidente ha parlato per quasi un'ora, toccando ogni tasto ed esaltando i suoi risultati, anche in tema di lotta agli abusi a sfondo razziale denunciati dal movimento Black Lives Matter. «Nessuno ha fatto più di me per la comunità afroamericana», dice il presidente. E a proposito di terrorismo: «Abbiamo sconfitto il califfato dell'Isis e ucciso al-Baghdadi e il più grande terrorista Qassem Soleimani. Sul coronavirus, tema scottante, il presidente scarica tutte le responsabilità su Pechino: «Stiamo combattendo contro questa cosa orribile arrivata dalla Cina e non la dimenticheremo mai». E sempre contro il nemico straniero: «La Cina possederà questo Paese se vincerà Joe Biden».

Trionfalismo per sé, catastrofismo per l'avversario. In una giornata insolita. Proprio alla vigilia della convention il presidente ha dovuto fare i conti con l'addio della fedelissima Kellyanne Conway. La sua permanenza nell'amministrazione Trump non è mai stata messa in dubbio, ma la consigliera lascia per motivi di famiglia. «Annuncerò i miei piani successivamente. Per ora, per i miei amati figli ci sarà meno dramma e più mamma», ha twittato annunciando la sua decisione, comunicata personalmente al Comandante in Capo nel corso di una riunione nello Studio Ovale. La Casa Bianca ha ammesso che il suo addio è «un brutto colpo». «Ci mancherà molto, ma vuole dare la priorità alla famiglia», ha commentato il capo di gabinetto Mark Meadows. La scelta di Conway di lasciare arriva dopo che la figlia quindicenne, Claudia, nelle ultime settimane ha criticato duramente la madre per il suo lavoro. «Ha rovinato la mia vita. È doloroso vederla proseguire sulla sua strada dopo anni che vede i figli soffrire - ha scritto la ragazza su Twitter - È un'egoista, è tutta una questione di soldi e di fama». Anche il marito di Kellyanne, il noto avvocato conservatore George T. Conway, è un anti-Trump, in netto contrasto con la moglie. La campagna di The Donald, intanto, ha diffuso l'agenda del presidente per il secondo mandato: tra le priorità, quella di creare dieci milioni di posti di lavoro in dieci mesi e un milione di nuove piccole imprese, sviluppare il vaccino anti-Covid entro la fine di quest'anno per tornare alla normalità nel 2021, guerra aperta alla Cina rendendola responsabile per la pandemia e dando agevolazioni fiscali alle aziende che lasciano il Dragone. E poi difesa della polizia e linea dura contro l'immigrazione illegale.

Nella prima giornata della convention - in gran parte in formato virtuale a causa del coronavirus - la star è stata l'ex ambasciatrice all'Onu Nikki Haley, 48 anni, considerata il futuro del partito repubblicano, tanto che c'è chi sogna nel 2024 una sfida tutta al femminile con l'attuale candidata vice presidente democratica, Kamala Harris. Ex governatrice della South Carolina, ha rivestito il difficile ruolo di ambasciatrice al Palazzo di Vetro in un momento molto delicato, in cui il tycoon ha aperto un braccio di ferro con l'organizzazione internazionale. Haley non ha mai nascosto i punti di vista diversi da quelli del presidente, ma anche dopo essere uscita dall'amministrazione è rimasta una delle consigliere più ascoltate.

Sul palco, nel corso della convention, interverranno pure tutti i principali componenti del clan Trump. Ieri ha parlato il primogenito del presidente, Donald Jr, oggi è la volta della first lady Melania e dei figli Eric e Tiffany.

Domani ci sarà la nuora Lara, moglie di Eric, e giovedì la figlia Ivanka, che avrà il compito di introdurre il discorso di accettazione della nomination del padre.

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