A vanti donne alla riscossa, di Donald Trump vogliam le ossa. Potrebbe suonare così lo slogan democratico per la sfida di Usa 2020. Prova ne è Elizabeth Warren, senatrice democratica del Massachusetts, fresca di candidatura alle primarie democratiche per la Casa Bianca. «Entro il 2020, Donald Trump potrebbe non essere più presidente. Anzi, potrebbe non essere una persona libera» ha avvertito l'ex docente di Harvard, 69 anni, prospettando al tycoon una fine in gattabuia per via dei suoi guai giudiziari. Con la senatrice del Minnesota Amy Klobuchar, 59 anni, ultima candidata in lizza, Warren è l'esempio della febbre rosa esplosa in casa democratica, dove - a tre anni dalla débâcle Hillary Clinton e nell'era del machismo di Trump - proliferano deputate, candidate e icone femminili.
A soffiare sul nuovo vento, ai Grammy Awards dominati dalle donne (la rapper Cardi B ha vinto per la prima volta), è arrivata Michelle Obama, che sul palco di Los Angeles domenica ha sottolineato l'importanza di «ogni storia e ogni voce, ogni nota all'interno di ogni canzone», un chiaro riferimento alle minoranze e un modo per rimediare al passato maschilista dell'evento. L'autobiografia dell'ex first lady, Becoming, è best seller nel mondo, dagli Stati Uniti al Canada all'Italia, mentre lei ha spodestato dopo 17 anni la Clinton fra «le donne più ammirate» (sondaggio Gallup), segno che la sua popolarità è persino cresciuta da quando ha lasciato la Casa Bianca.
Nel frattempo tra i dem è scoppiata la AOC mania, la febbre per la più giovane parlamentare della storia, Alexandria Ocasio-Cortez, 29 anni. L'ex cameriera, ammiratrice e attivista nel 2016 per il «socialista» Bernie Sanders, è da qualche settimana anche la regina dei social network dopo che un nuovo video, in cui denuncia la corruzione del sistema di finanziamento della politica americana, è diventato virale con oltre 36 milioni di visualizzazioni. Il precedente filmato, uno spot per la sua Boston University, datato 2010 e diffuso dai suoi detrattori per denigrarla, si è rivelato alla fine un boomerang dal quale Alexandria è emersa vincente, sexy e divertente, oltre che iper-condivisa su Internet. Ora il bis, con lei protagonista del filmato in cui, nei panni di un «cattivo ragazzo», prova quanto sia facile, per chi ha grossi interessi economici, aiutare un candidato a essere eletto ottenendo poi in cambio tutta la sua fedeltà politica e leggi ad hoc. La stella di AOC brilla a tal punto che con un tweet a fine 2018 ha dovuto declinare l'invito di chi le chiedeva di candidarsi alle primarie democratiche per la Casa Bianca, perché unica vera «outsider» in grado di battere Trump. Peccato che l'età minima prevista per la corsa alla presidenza sia 35 anni e AOC ne abbia ancora 29.
Al suo posto, ai blocchi di partenza, di democratiche pronte alla sfida con Trump ce ne sono parecchie. Un record nell'anno dei record in cui al Congresso siedono 12 senatrici e 117 deputate, approdate in Aula con le elezioni di Midterm in cui i democratici si sono aggiudicati il 59% del voto femminile. Un avvertimento a Trump. Rafforzato dall'elezione di Nancy Pelosi a speaker della Camera, ruolo in cui la 78enne si sta mostrando una spina nel fianco del presidente. È il segno che dopo la batosta Clinton, il sogno di una donna alla Casa Bianca non è affatto svanito. Perciò, oltre alla Warren e alla Klobuchar, hanno annunciato di essere pronte per la sfida anti-Trump Tulsi Gabbard, 37 anni, seguace di Sanders, Kirsten Gillibrand, 52 anni, senatrice di New York, Kamala Harris, 54 anni, ex procuratore del distretto di San Francisco e Marianne Williamson, 66 anni, scrittrice. Eppure la loro grande motivazione rischia di non essere abbastanza.
Se è vero che degli 11 candidati alle primarie democratiche per la Casa Bianca sei sono donne, è anche vero che sono maschi due dei pesi massimi pronti a sciogliere la riserva. Si tratta di Joe Biden, vicepresidente di Barack Obama, 76 anni.
Seguito da Bernie Sanders, 77 anni, senatore del Vermont, ed esponente dell'ala più a sinistra e anticapitalista dei democratici. Ai quali potrebbe aggiungersi il 52enne Steve Bullock, governatore del Montana. Storia, esperienza ed entrature potrebbero ancora far svanire il sogno di sfondare il soffitto di cristallo.
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