Gli Usa finanziano l'Ucraina: "Putin scelga la pace"

Blinken incontra Zelensky: aiuti militari per 250 milioni di dollari. La Russia prova il blitz

Gli Usa finanziano l'Ucraina: "Putin scelga la pace"

«Dobbiamo rafforzare il più possibile i rapporti con Washington. La cooperazione sarà economica, ma l'intesa è totale». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky risponde ai cronisti dopo l'incontro con il segretario di Stato americano Antony Blinken, in visita da ieri a Kiev. I timori di un'invasione di Mosca diventano sempre più fondati con il trascorrere dei giorni e l'Ucraina tenta di mostrare i muscoli facendo leva sul partner americano. Blinken, chiamato a risolvere il rompicapo diplomatico al confine ucraino, ha annunciato un ulteriore stanziamento di 250 milioni di dollari per armare Kiev. «Nel 1991 il popolo ucraino ha deciso di intraprendere una strada democratica ed europeista - ha commentato - nel 2013 il popolo è sceso in piazza Maidan per difendere quella scelta. Purtroppo da quel momento le aggressioni di Mosca sono state continue». Il segretario Usa, che ha avuto un colloquio con il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, oggi incontrerà quello tedesco Annalena Baerbock, e venerdì, a Ginevra, è atteso dal faccia a faccia con l'omologo russo Sergej Lavrov. Mosca al momento ha rifiutato la proposta di una nuova serie di negoziati Nato per diminuire la tensione al confine con l'Ucraina, ma Washington è ancora fiduciosa sulla messa in atto di un processo di de-escalation: «Putin scelga la via della pace». È dello stesso parere anche l'Ue che, attraverso l'alto rappresentante Josep Borrell, ha invitato Blinken lunedì al Consiglio esteri di Bruxelles. Dopo giorni di silenzio, il Cremlino è tornato sull'argomento ieri sera per voce del vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov: «Credo che non ci sia motivo per una guerra su vasta scala in Europa o altrove. Non vogliamo e non intraprenderemo alcuna azione aggressiva. Non attaccheremo né invaderemo l'Ucraina».

Dichiarazione distensiva che però non collima con quanto i servizi segreti tedeschi (da qui il bilaterale con la Baerbock) e quelli Usa sarebbero in grado di provare: un'operazione sotto falsa bandiera nel Donbass, per creare un pretesto e invadere l'Ucraina. Secondo quanto affermato da un funzionario vicino a Arne Schönbohm, capo dell'intelligence tedesca, sarebbero partiti la settimana scorsa da Mosca una ventina di miliziani addestrati al combattimento in aree urbane, con l'uso di esplosivi, per colpire e sabotare obiettivi russi sia nel Donbas, ma anche a Kiev.

L'hackeraggio delle piattaforme governative dello scorso 13 gennaio sarebbe stata una prova generale per saggiare le

capacità di reazioni sul breve da parte dell'Ucraina. Per parecchi analisti la Russia manterrà l'incertezza sulla possibilità di un attacco all'Ucraina fino a quando non riceverà garanzie della non adesione di Kiev alla Nato.

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