
Donald Trump arriva ad Abu Dhabi per l'ultima tappa del suo tour nel Golfo che gli ha fruttato, dice, «migliaia di miliardi di dollari» di investimenti. E pur se il focus del viaggio del presidente americano si conferma l'economia, si parla anche delle maggiori questioni geopolitiche. In particolare di Gaza e del dossier iraniano: riguardo quest'ultimo tema, prima di lasciare il Qatar, il tycoon spiega che Washington e Teheran si avvicinano ad un accordo sul nucleare per evitare un'azione militare. Parole che fanno crollare i prezzi del petrolio di oltre il 3 per cento per le crescenti speranze che le esportazioni iraniane tornino sul mercato. La prima apertura arriva dalla Repubblica islamica, con Ali Shamkhani, consigliere di primo piano della Guida Suprema Ali Khamenei, che in un'intervista ad Nbc News afferma come il suo Paese sia pronto a firmare un'intesa nucleare con l'amministrazione Trump, a patto che vengano revocate immediatamente tutte le sanzioni economiche. Si tratta della più chiara apertura pubblica da parte del regime. L'accordo prevederebbe l'abbandono delle scorte di uranio ad alto arricchimento, il ritorno a livelli solo civili, ispezioni internazionali e il divieto assoluto di sviluppare armi nucleari, anche se Shamkhani non ha mancato di criticare le continue minacce del comandante in capo, definendo la sua offerta «più filo spinato che ramoscello d'ulivo». Secondo fonti di Axios, gli Usa hanno presentato all'Iran una proposta durante il quarto round di colloqui di domenica scorsa, e si tratta della prima volta dall'inizio del negoziato che la Casa Bianca inoltra loro un piano scritto (che il ministro degli esteri ha portato a Teheran per consultazioni con Khameni e il presidente Masoud Pezeshkian). Per quanto riguarda Gaza, invece, Trump assicura che «stiamo lavorando duramente». «La Striscia è stata un territorio di morte e distruzione», ma gli Stati Uniti interverranno e diventerà una «zona di libertà», promette, aggiungendo che «bisognerà occuparsi di Hamas». Quindi ripete che il 7 ottobre è stato «uno dei peggiori giorni nella storia del mondo, non solo in questa regione», e che «stiamo affrontando Hamas, l'Iran e gli Houthi e credo che» gli attacchi Usa contro i ribelli in Yemen «siano stati un grande successo». Negli Emirati Arabi Uniti, The Donald, accolto dal presidente sceicco Mohamed bin Zayed, visita la Grande Moschea di Abu Dhabi, chiusa per un giorno appositamente per lui. «Siamo amici da lungo tempo. I nostri Paesi lavoreranno insieme, poiché abbiamo una relazione speciale: saremo vostri amici e partner». L'obiettivo di Trump era chiudere altri accordi commerciali (le sue stime complessive per il tour nel Golfo sono di investimenti tra i 3.500 e i 4.000 miliardi di dollari) e in particolare una partnership nel campo dell'intelligenza artificiale. E Bloomberg riferisce che lo sceicco ha promesso di investire 1.400 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi 10 anni.
Abu Dhabi punta sull'intelligenza artificiale per diversificare la propria economia, dipendente dal petrolio, ma queste ambizioni dipendono dall'accesso alle tecnologie statunitensi avanzate, inclusi i chip di Ia soggetti a restrizioni all'esportazione, per i quali il fratello del presidente degli Emirati e capo dell'intelligence, lo sceicco Tahnoon bin Zayed, avrebbe fatto pressioni durante una visita a Washington a marzo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.