Coronavirus

Usa verso il milione di casi. Trump non vede più i media

Dopo gli interventi contestati, il presidente non partecipa più ai briefing con la stampa: "Inutili"

Usa verso il milione di casi. Trump non vede più i media

Dopo un mese di conferenze stampa quotidiane, Donald Trump ha detto basta. Sabato, per la prima volta, il presidente americano non si è presentato all'appuntamento con la task force anti-coronavirus alla Casa Bianca, e su Twitter ha sfogato tutta la sua amarezza dopo il polverone sollevato per aver azzardato davanti alle telecamere l'idea che il Covid-19 si possa sconfiggere con iniezioni di disinfettante. «Qual è lo scopo di avere delle conferenze stampa quando i patetici media fanno solo domande ostili e si rifiutano di riportare accuratamente la verità dei fatti», ha scritto il tycoon, affermando che a questo punto «non valgono il tempo e lo sforzo» di partecipare.

La svolta è arrivata dopo la bufera scoppiata per le affermazioni nel briefing di giovedì, in cui Trump ha ipotizzato (sarcasticamente, ha poi spiegato) di combattere il Covid-19 attraverso iniezioni di disinfettante nei pazienti ed esposizione ai raggi ultravioletti. Il giorno successivo il presidente si è presentato, ma non ha risposto alle domande dei giornalisti, mentre sabato ha cancellato la sua partecipazione. Una scelta che conferma le indiscrezioni secondo cui i suoi più stretti consiglieri gli hanno suggerito di diradare le apparizioni per evitare il rischio di una sovraesposizione nociva per la campagna elettorale, che potrebbe avvantaggiare il rivale democratico Joe Biden nella corsa alla Casa Bianca. Il tutto mentre nuovi sondaggi rivelano che Trump sta arrancando in stati chiave come Michigan e Pennsylvania, e sarebbe di qualche punto dietro all'ex vice presidente in Florida, dove una sua vittoria è quasi obbligatoria per rimanere a Pennyslvania Avenue. La paura è che le polemiche sugli show di The Donald, unite al bilancio sempre più grave della pandemia e alle inevitabili conseguenze economiche, portino ad un crollo della popolarità del presidente con una doppia sconfitta a novembre: niente rielezione e Senato riconsegnato ai democratici.

A rincarare la dose ci ha pensato pure la star di Hollywood Brad Pitt, che durante il consueto appuntamento del sabato sera con Saturday Night Live, ha vestito i panni del virologo Anthony Fauci, la voce più autorevole della task force. «Il presidente si è preso qualche libertà con le nostre linee guida, quindi vorrei spiegare quello che cercava di dire», ha esordito, mentre la regia mandava in onda alcuni video con varie dichiarazioni di Trump, commentate e ridicolizzate da Pitt-Fauci. Di fronte all'affermazione del Comandante in Capo secondo cui «le compagnie avranno i vaccini relativamente presto», il (finto) superesperto ha detto: «Relativamente presto è una frase interessante. Relativamente all'intera storia della terra certo, i vaccini arriveranno in tempi rapidi. Ma se doveste dire a un amico vengo da te relativamente presto e poi vi presentaste un anno e mezzo dopo, beh il vostro amico potrebbe essere relativamente incavolato». Alla fine, l'attore si è tolto parrucca e occhiali e si è rivolto al vero Fauci: «Grazie per la sua calma e la sua chiarezza durante questo momento snervante».

Intanto, mentre negli Usa i contagi sfiorano ormai il milione di casi, con oltre 54 mila morti, notizie positive arrivano dallo stato di New York, dove nelle ultime ventiquattr'ore sono morte 367 persone rispetto alle 437 del giorno precedente, il dato più basso dallo scorso 31 marzo.

Mentre il governatore Andrew Cuomo ha dato il via libera dei test nelle farmacie.

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