È ripresa in aula la discussione sul ddl Cirinnà che norma le unioni civili, mentre domani arriva il primo voto sugli emendamenti.
A tenere banco è la cosiddetta stepchild adoption, la possibilità di adottare il figlio biologico del partner. L'Udc insiste: "I diritti dei più piccoli non possono essere subordinati e schiacciati dai diritti della coppia, qualsiasi essa sia, eterosessuale o omosessuale", dice il vicesegretario vicario, Antonio De Poli, chiedendo che la norma sia stralciata dal resto del ddl. Di certo il tema è attuale anche all'interno del Pd con Giorgio Napolitano che rivela come i dem siano al lavoro per modificare l'articolo 5. "Se risulteranno giuridicamente sostenibili, credo saranno una cosa bella, motivata", ha detto l'ex presidente della Repubblica.
Ma la senatrice democratica Anna Finocchiaro insiste: "Per quanto mi riguarda, voterò questo provvedimento in ogni suo articolo con ogni convinzione". Stepchild compresa.
E sui possibili effetti collaterali che - di fatto - comportano un'apertura verso il cosiddetto utero in affitto assicura battaglia con "una mozione, che depositerò appena finito il mio intervento, con la quale il Senato impegni il governo ad una iniziativa per la messa al bando a livello internazionale, della pratica in ogni Paese del mondo, in nome della dignità della persona umana e dei diritti del bambino". Insomma: intanto votiamo, poi si vedrà. Come se il Parlamento o il governo italiano possano realmente vietare al resto del mondo la maternità surrogata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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