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Uvalde, Biden in lacrime. "Ora è tempo di agire". La polizia sotto inchiesta

Presidente e moglie ai funerali, appello delle famiglie. Indagine del dipartimento di giustizia

Uvalde, Biden in lacrime. "Ora è tempo di agire". La polizia sotto inchiesta

Joe Biden e la moglie Jill arrivano in Texas, destinazione Uvalde, la città della strage a scuola, 21 morti, di cui 19 bambini. Il presidente, mano nella mano con la first lady, ex insegnante che ha dedicato una vita agli studenti, si commuove al memoriale per le vittime e asciuga una lacrima per l'ennesima tragedia che ha scosso l'America. Nelle stesse ore in cui la coppia presidenziale mette piede in Texas, il Dipartimento della Giustizia annuncia che condurrà un esame sulla risposta della polizia al massacro. Il caso arriva sul tavolo dell'amministrazione federale. «Su richiesta del sindaco di Uvalde, condurremo una revisione della risposta degli agenti, con l'obiettivo di offrire un resoconto indipendente sulle azioni di quel giorno, sulle lezioni da imparare e le pratiche migliori per aiutare i primi soccorritori».

Sulla polizia della città, criticatissima per come ha fronteggiato lentamente la sparatoria messa a segno dal 18enne Ramos, si è scatenata una bufera. Gli agenti, pur essendo arrivati sul posto a pochi minuti di distanza dal killer, hanno atteso oltre un'ora prima di intervenire. In attesa che si chiariscano eventuali colpe e responsabilità che potrebbero essere costate la vita a molti ragazzi, il presidente e sua moglie hanno incontrato le famiglie delle vittime della strage nella scuola elementare di Uvalde, una tragedia nella tragedia che ha riguardato 19 bambini intorno ai 10 anni di età. «Vogliamo un cambiamento, vogliamo un'azione» per evitare che massacri come quelli della scuola elementare del Texas si ripetano, è stato l'appello dei famigliari dei bambini uccisi. «Una sparatoria di massa accade e rimbalza sui media. La gente piange, poi si dimentica e non interessa più a nessuno finché non accade di nuovo. La storia si ripete di continuo», lamentano i parenti straziati, anche quelli delle due insegnanti rimaste uccise mentre tentavano di proteggere, anche con i loro corpi, i piccoli allievi.

Le polemiche contro la polizia di Uvalde intanto continuano, così come le indagini sul suo operato nella strage. A fomentare i critici è anche il fatto che il 40% del bilancio della piccola cittadina rurale del Texas, circa quattro milioni di dollari, è destinato ogni anno alla polizia. Una cifra alla quale vanno aggiunti poi i fondi federali e che aggiunge polemiche dopo il disastro degli agenti nell'affrontare il killer.

Gli Stati Uniti tornano a dibattere di restrizioni alle armi, come ha invocato apertamente il presidente Biden. Intanto la strage di Uvalde spinge la scuole a rivede le loro politiche. In Michigan e Connecticut sono state rafforzate le misure di sicurezza per gli ultimi giorni di scuola e aumentata le presenza della polizia, con l'obiettivo di trascorrere parte dell'estate a rivedere i protocolli così da riaprire a settembre con nuove misure per la sicurezza degli studenti.

A New York si sta valutando di chiudere la porta di ingresso delle scuole pubbliche per evitare ingressi non graditi. Alle misure le scuole americane stanno lavorando a stretto contatto con le forze dell'ordine.

Le nuove regole sono complementari alle esercitazioni condotte con gli studenti per prepararli in caso di sparatorie di massa in classe.

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