Vacanze all'estero più care: puntare sul superdollaro

Uno dei principali effetti del Qe della Bce è quello di indebolire la valuta unica europea

Vacanze all'estero più care: puntare sul superdollaro

Uno dei principali effetti del Qe della Bce è quello di indebolire la valuta unica europea. Per gli italiani significa per esempio che le vacanze all'estero potrebbero costare tra il 10% e il 20% in più. Più difficile invece che la svalutazione dell'euro possa provocare un rialzo di beni fatti negli Usa: l'iPhone, per esempio, avrà lo stesso prezzo di prima. Per quanto riguarda invece i mercati finanziari si sono già mossi in questa direzione: basti pensare che negli ultimi 12 mesi l'euro si è svalutato del 22% rispetto al franco svizzero, del 19% rispetto al dollaro Usa, del 9% nei confronti della sterlina e del 6% nel fixing con lo yen. I margini per ulteriori svalutazioni dell'euro ci sono ma a questo punto sono molto più limitati. Questo non vuol dire, però, che non sia opportuno ampliare i propri investimenti in monete straniere: anzi, un'esposizione in valuta estera di un 30% circa del portafoglio potrà riservare ancora soddisfazioni nei prossimi 6-12 mesi.

La raccomandazione è quella di privilegiare (tramite fondi comuni e etf monetari) il dollaro americano, il renminbi cinese, il dollaro canadese e, in parte, la sterlina inglese. Solo in ottica speculativa, è possibile puntare (in piccole percentuali ) anche in rupie indiane e in peso messicani tramite contratti derivati presso la propria banca.

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