Coronavirus

Vaccini e test, è corsa contro la mutazione. E slitta ancora la decisione sulle discoteche

Nel Lazio unità mobili per intercettare i dubbiosi. Stop sul ballo, ipotesi ristori

Vaccini e test, è corsa contro la mutazione. E slitta ancora la decisione sulle discoteche

Mentre Piemonte e Veneto stringono accordi per somministrare la seconda dose a chi è in vacanza, nel Lazio le persone da vaccinare si vanno a cercare con il camper, tra i monti e le coste della regione. È l'operazione Delta - chiamata con lo stesso nome della variante che spaventa mezzo pianeta proprio per ricordare l'importanza della vaccinazione per arginare i contagi - scattata ieri per intercettare gli indecisi e non rallentare la campagna di immunizzazione, che ieri in Italia ha superato quota 51 milioni di somministrazioni.

Ora più che mai, con la mutazione ex indiana ormai diffusa in 96 Stati del mondo che sta guadagnando sempre più terreno nel nostro Paese, non è il momento di rallentare le inoculazioni. L'allerta rimane alta e, come raccomandato anche dal premier Mario Draghi giorni fa, bisogna insistere con i tamponi e il sequenziamento per non ritrovarci nella situazione del Regno Unito. Contro la temuta Delta il governatore del Veneto Luca Zaia ha adibito un ambulatorio mobile gratuito a Isola Verde, nell'area adiacente alla struttura in cui sono state registrate alcune positività alla variante.

Ieri è stato anche il giorno in cui è stata rinviata ogni decisione sulla riapertura delle discoteche. Il consiglio dei ministri, che ha affrontato il tema a margine di una seduta, ha deciso di non decidere, limitandosi a garantire che è al lavoro per provvedere ai ristori delle attività costrette a rimanere chiuse.

L'Italia eè senza maschere all'aperto, in fascia bianca e con la curva epidemiologica in discesa (ieri i nuovi casi sono stati 776, con un tasso di positività allo 0,4 per cento). Ma «la pandemia è ben lungi dall'essere conclusa», dice il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi. «Si sta presentando un contesto - sostiene - in cui la variante Delta e la variante Delta bis si stanno espandendo a macchia d'olio. È saggio quindi portare le mascherine quando non si è certi che le persone, all'interno di un ambiente, siano tutte vaccinate o immuni». Nonostante i vaccini stiano facendo la differenza, rimane il problema dei no vax, anche quello dei sanitari che continuano a rifiutare la dose nonostante l'obbligo. Gli accertamenti sono già partiti nella maggior parte delle Regioni e ieri l'azienda sanitaria dell'Alto Adige ha sospeso i primi 115 operatori sanitari non vaccinati: da oggi non verrà più consentito loro «di svolgere prestazioni o mansioni che implichino contatti interpersonali o comportino in qualsiasi altra forma il rischio di diffusione del contagio». Rispondendo al question time alla Camera, il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiarito ieri che sin dall'inizio della pandemia «le istituzioni del nostro Paese hanno assicurato la massima trasparenza nei processi decisionali e nelle informazioni non solo ai cittadini ma anche ai nostri partner internazionali».

«Davanti a una pandemia, al Paese serve unità e non divisioni e polemiche continue», ha detto il ministro.

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