Vaccini, nuovo piano. "Quote alle Regioni in base agli over 80". Moratti: sì a Sputnik

Il pressing della Lombardia sul siero russo, Speranza apre: "Se arriverà l'ok dell'Ema". Vertice Boccia-governatori: distribuzione della seconda dose per il target, non per i residenti

Vaccini, nuovo piano. "Quote alle Regioni in base agli over 80". Moratti: sì a Sputnik

Se approvato dall'Ema, l 'Agenzia europea per il farmaco, anche l'Italia darà il via libera allo Sputnik russo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, apre alla richiesta del vicepresidente e assessore alla sanità della Lombardia, Letizia Moratti, «Non dobbiamo avere timori delle origini dei vaccini, quello che per noi è importante è il passaggio all'Ema», è la posizione del ministro Speranza.

A chi somministrare il vaccino, quale tra i disponibili e attraverso quale canale: i nodi da sciogliere per una campagna vaccinale di massa sono molti e condizionati da diverse incognite. Dubbi che si è cercato di sciogliere nell'incontro convocato ieri dal ministro Francesco Boccia al quale hanno preso parte il ministro Speranza, il commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia oltre alla Moratti.

Sulla questione del target per la definizione dei quantitativi è stato raggiunto un accordo annunciato dal presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: «Abbiamo convenuto di assegnare a ogni Regione e provincia autonoma un numero di dosi di vaccini pari al numero degli ultraottantenni che vi sono assistiti. Successivamente, si procederà a compensazioni». Quindi dosi calcolate non più sul numero degli abitanti, ma sul target. La distribuzione della seconda dose della prima fase della campagna vaccinale (operatori sanitari, Rsa e over 80) guarderà alla percentuale reale degli assistiti. Pfizer e Moderna confermati per gli anziani oltre gli 80, Astrazeneca per la popolazione entro i 55 anni. Speranza ieri ha però specificato che il tetto anagrafico di AstraZeneca «potrebbe essere superato in futuro dopo ulteriori valutazioni scientifiche».

Priorità al personale scolastico e universitario, docente e non docente, alle forze dell'ordine e alle forze armate, al personale penitenziario e ai detenuti.

L'incognita più pesante resta quella sulle quantità disponibili e dunque da qui la richiesta della Lombardia sia di aderire «al piano di incremento europeo della distribuzione dei vaccini Pfizer» sia di valutare «l'utilizzo del vaccino prodotto dalla Russia».

E che la campagna vaccinale debba restare «fuori dalla crisi e dalle contese politiche» è stato ribadito da Speranza e poi da Boccia. Al momento di difficoltà la Stato-Regioni, avverte Boccia, «deve rispondere con unità, serietà e velocità» perché «i tempi della crisi non sono compatibili con le risposte immediate e quotidiane dell'emergenza». Per Boccia servono «unità e collaborazione istituzionale» fino all'uscita dall'emergenza Covid. Un richiamo alle Regioni del nord che scalpitano, tra l'altro, per procurarsi i vaccini direttamente dalle aziende come ieri ha ribadito il governatore del Veneto Luca Zaia: «Stiamo facendo scouting». Anche Bonaccini ribadisce che le Regioni hanno nuovamente «sollecitato il governo a una verifica su tutti i vaccini presenti sul mercato» e ha poi confermato che è a buon punto «l'accordo quadro con i medici di medicina generale per raggiungere in particolare i malati cronici o con specifiche patologie».

Dalla Moratti è invece arrivata la sollecitazione al governo affinché

«prenda concretamente in considerazione il tema degli specializzandi». È prevista infatti la loro partecipazione alla campagna vaccinale ma non riceveranno una retribuzione adeguata per la quale invece si batte la Moratti.

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