Anche quando il vaccino contro il Covid19 sarà pronto non ci sarà per tutti. Per il primo anno sarà disponibile soltanto per un decimo della popolazione mondiale. Il calcolo è stato fatto in base alla capacità produttiva globale evidenziando che potranno essere prodotte al massimo due miliardi di dosi nel 2021. Ovviamente se arriverà un via libera alla commercializzazione all'inizio del prossimo anno. Le stime sono state elaborate dagli esperti della Coalition for Epidemic Preparedness Innovations che ha interpellato 113 aziende produttrici nel periodo dell'epidemia che va da aprile a giugno.
Anche se si spingesse la produzione al doppio della potenza attuale, comunque meno della metà della popolazione mondiale potrebbe essere protetta entro la fine del 2022. Gli esperti sottolineano che non si potrà interrompere la produzione degli altri vaccini e che un altro rischio da evitare sarà quello dell'accaparramento da parte di gruppi ristretti.
Un rischio evidenziato ieri anche dal direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, intervenendo all'evento il Cortile di Francesco in corso ad Assisi. «Il vaccino sia disponibile per tutti - avverte Ghebreyesus - Coloro che hanno le risorse potranno magari avere accesso al vaccino, al contrario chi non ha risorse potrebbe non usufruirne. L'Oms si sta impegnando affinché il vaccino venga somministrato a tutti i Paesi». Ma, aggiunge il direttore generale Oms «il mondo non sta lavorando in solidarietà».
Anche il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, presente ad Assisi, ha garantito un impegno in questo senso. «Ci stiamo battendo, come altri Paesi, perché le istituzioni internazionali garantiscano, quando ci sarà, speriamo presto, il vaccino per tutti: Paesi ricchi, prosperi e meno prosperi», assicura Gualtieri. Cautamente ottimista Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto per le iniziative strategiche: «Avremo sicuramente dei vaccini disponibili: per la fine dell'anno avremo qualcosa di consolidato».
L'Oms poi esprime preoccupazione per la recrudescenza della pandemia ma una seconda ondata, assicura, è evitabile. «È tutto nelle nostre mani. Dobbiamo evitare gli assembramenti di massa, nelle discoteche e nei luoghi di culto. Bisogna proteggere gli anziani e chi ha già malattie pregresse. Bisogna continuare a fare i test: facendo tutto ciò potrebbe essere evitata la seconda ondata», conclude Ghebreyesus
Anche per Anthony Fauci, numero uno della task force della Casa Bianca contro il coronavirus i comportamenti personali conteranno moltissimo. «Se le persone continueranno a comportarsi in modo adeguato e saranno vaccinate, da qui a un anno cominceremo a esserne fuori. Magari non del tutto in tutto il mondo: questo non potrà accadere prima di quattro anni», afferma Fauci che si mostra ottimista sul vaccino. «Lo avremo rapidamente e sarà distribuito nel corso del 2021» assicura. «Ci sono tanti vaccini in sperimentazione in tutto il mondo. E il fatto che stiano dimostrando di essere efficaci nell'indurre reazioni immunitarie mi permette di essere cautamente ottimista.
Alla fine, uno sicuro ed efficace ci sarà. Spero che per il Natale 2021 potremo tornare a una qualche forma di normalità», auspica Fauci che invita l'Italia «a fare attenzione. La ripartenza delle attività deve essere cauta e graduale».
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