Tutto secondo copione renziano. Giovedì è stato rottamato l'intero cda delle Ferrovie per mandare a casa gli «irriverenti» Michele Elia (ad) e Marcello Messori (presidente) sacrificati sull'altare della privatizzazione. E ieri sera, con un'assemblea lampo iniziata alle 19.30 sono stati nominati i nuovi vertici. A fare da «capostazione» per i treni che sono partiti e per quelli che sono arrivati è sempre lui: il presidente del Consiglio. Che conosce bene sia il neo amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini. Sia il neo presidente, Gioia Ghezzi. Il primo, classe 1968, è ad della controllata Busitalia. Viene da Autoguidovie che nel 2012 ha costituito una joint venture con le Fs, allora guidate da Mauro Moretti, che controllano Busitalia SitaNord per il trasporto pubblico locale su gomma. Bresciano, Mazzoncini è assai pratico della realtà fiorentina: nel capoluogo toscano, infatti, incontra Renzi ai tempi della privatizzazione di Ataf, l'azienda di trasporto pubblico locale, controllata da Palazzo Vecchio che decide di mettere sul mercato il 100% del capitale. La gara per Ataf viene vinta dal raggruppamento guidato da Busitalia Sita Nord (70%) al quale partecipano anche Autoguidovie (25%) e la cooperativa locale Cap (5%). Il presidente di Ataf, nominato dal sindaco, era Filippo Bonaccorsi (oggi all'unità di missione per l'edilizia scolastica di Palazzo Chigi). Ataf viene divisa in due: la società che resta pubblica e gestisce gli immobili (con Bonaccorsi presidente, poi sostituito da Federico Lovadina, che ieri è stato peraltro riconfermato nel cda delle Fs) e Ataf Gestioni guidata da Mazzoncini. Non solo. Alberto Bianchi - avvocato di Renzi nonché presidente e tesoriere della cassaforte della Leopolda (la Fondazione Open) - ha assistito in passato Busitalia in una dura controversia legale con la governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, vicesegretaria del Pd, per la gara di affidamento del trasporto pubblico regionale. Quanto alla Ghezzi, che era già nel cda Fs, è bilaureata in Economia e Fisica teorica, e ha alle spalle un percorso professionale nel settore privato con passaggi in Ibm, Aviva, McKinsey, Willis group, e nel gruppo assicurativo Zurich. Ma anche lei ha incrociato Renzi-sindaco sulla sua strada: a Firenze lo ha aiutato a scrivere un progetto di legge sull'omicidio stradale.L'assemblea di ieri ha anche abbassato le poltrone del cda da 9 a 7 membri. Tutti gli ex, tranne ovviamente Elia (che lascia il posto a Mazzoncini) e Messori (sostituito dalla Ghezzi, già consigliere) sono stati riconfermati (Daniela Carosio, Giuliano Frosini, Simonetta Giordani, Federico Lovadina e Wanda Ternau). L'unica uscita è quella di Vittorio Belingardi Clusoni.
Il nuovo amministratore delegato avrà «ampie deleghe operative», si legge nella nota del Tesoro. Nei prossimi mesi - sostengono fonti romane - si dovrà individuare anche un manager cui affidare il ruolo di direttore finanziario verso la quotazione a Piazza Affari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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