Una valanga sulla pista: morte mamma e 2 bimbe

Feriti padre e figlio. Il direttore delle funivie: «Slavina forse causata da sciatori fuori pista»

Una valanga sulla pista: morte mamma e 2 bimbe

La neve si tinge di rosso. Ieri l'ennesima valanga si è abbattuta sul ghiacciaio della Val Senales, in Alto Adige.

Il bilancio è di tre morti e due feriti gravi.

La slavina, che ha investito una pista di sci, ha travolto una comitiva di turisti tedeschi. È accaduto poco dopo le 12 a circa 2800 metri di altezza, in un tratto molto conosciuto che dalla Forcella dei contrabbandieri porta al rifugio Teufelsegg.

A perdere la vita subito una mamma di 25 anni, ufficiale dell'esercito tedesco, e una bambina di sette anni. La prima arrivava da Hauterode in Thuringia per trascorrere le vacanze natalizie sulle montagne dell'Alto Adige, la seconda da Eschweiler. Quando il medico è giunto sul posto, non ha potuto far altro che accertarne la morte. Tra i feriti, inizialmente, la figlia della donna deceduta subito sotto la neve. La bimba, anche lei sette anni, è stata però soccorsa e rianimata sul posto. Poi è stata trasferita in elicottero all'ospedale Santa Chiara di Trento, in grave stato di ipotermia. Ma poche ore dopo è morta. Meno preoccupanti le ferite, fratture e contusioni, riportate da un bambino di undici anni, fratello della bimba di Eschweiler, rimasta uccisa, e del padre, che sono stati ricoverati all'ospedale di Merano.

«La valanga poi è scesa ad una quota di 1800 metri circa e si è estesa per oltre 300 metri, in un punto in cui una pista da sci curva per circa 90 gradi», ha spiegato il Corpo nazionale del Soccorso Alpino. Sul posto dopo l'allarme sono arrivati anche tre elicotteri, quello dell'Aiut Alpin Dolomites, il Pelikan 2 e un mezzo del soccorso alpino austriaco per verificare la presenza di altri sciatori sotto le masse nevose. Sul luogo della tragedia anche una settantina di soccorritori del Soccorso alpino, carabinieri e guardia di finanza. Thomas Konstantin Stecher, direttore delle Funivie Ghiacciai Val Senales, ha spiegato che i suoi collaboratori la mattina presto avevano valutato la situazione e non c'erano pericoli, altrimenti non avrebbero aperto la discesa e non esclude che la valanga «sia stata causata da sciatori fuori pista». L'incidente in Val Senales è l'ultimo di una lunga serie, che in pochi giorni ha già provocato sei vittime. Sull'Alpe di Siusi, qualche giorno fa, una donna altoatesina originaria di Brunico era morta dopo essere stata travolta da una valanga. La 72enne, insieme a un'amica, stava facendo un'escursione con le ciaspole quando è stata raggiunta da una slavina, che si era staccata nei pressi della stazione a monte dell'impianto Goldknopf-Bahn. Gli altri incidenti sul Gran Sasso e sul Terminillo.

Sempre ieri uno scialpinista del Trentino è stato salvato dai compagni di escursione, dopo essere stato travolto da una valanga a Punta Cervina. L'uomo è stato trasportato all'ospedale di Bolzano per accertamenti, ma non è in pericolo di vita.

In quella zona, come del resto su tutto il territorio altoatesino, nella giornata odierna il pericolo valanghe era «marcato». Hanno avuto invece esito negativo, fortunatamente, le ricerche nella zona del Col de Riciogogn nei pressi del rifugio Sennes di una persona, che era stata data per dispersa dopo un'altra slavina.

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