
Per vincere bisogna imparare dagli errori del passato. E l'Union valdôtaine ha guardato indietro per andare avanti. Sotto il suo simbolo si è raccolto oltre il 31 per cento dei voti. Quasi il doppio di quelli registrati nel 2020. Questo l'effetto. La causa è il ritorno nell'Union di molti fuoriusciti che nella passata legislatura avevano tentato la corsa in solitario.
Le elezioni di domenica registrano, per adesso, il successo dell'Union. Per la composizione della maggioranza in Consiglio regionale (35 i consiglieri) c'è tempo. Come ci vorrà tempo anche per l'indicazione del presidente della Giunta che viene scelto dai consiglieri regionali nel corso della seduta di insediamento. Renzo Testolin non dovrebbe succedere a sé stesso nonostante il successo personale (record di preferenze) e nonostante sia stato regista della campagna elettorale del suo partito. La legge elettorale dovrebbe, infatti, vietare il terzo mandato (ma ci sono dubbi da parte dei giuristi, quindi il condizionale in questo caso è necessario).
L'Union ha preso quasi il 32 per cento dei voti. Dietro di sé fa il vuoto se si eccettua la coalizione di centrodestra. Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega hanno percorso la strada della coalizione nella speranza di ottenere il 42% dei voti. Fatto che gli avrebbe consentito di ottenere il premio di maggioranza e quindi di ribaltare la guida della Regione ottenendone il controllo. I presupposti c'erano, visto che alle ultime europee la somma dei tre partiti aveva superato i 41 per cento dei voti. In quel caso, però, non si presentava proprio il partito di Testolin.
Domenica il centrodestra ha conquistato il 29,4% dei voti. Ottima affermazione che però non lo porta da nessuna parte. Un risultato dietro al quale si evidenziano alcuni dati.
Il primo riguarda Forza Italia. Il partito fondato da Silvio Berlusconi ha ottenuto 4 seggi con il 10 per cento, mentre nelle elezioni del 2020 a piazza Deffeyes non era riuscito a portare nemmeno un consigliere. In quel caso oltretutto correva insieme con Fratelli d'Italia. Quest'ultimo partito, ovviamente, sale come nel resto del Paese. E conquista il 10,9% dei voti portando in Regione quattro consiglieri. Di segno opposto il risultato della Lega. Nella passata consiliatura contava su 11 consiglieri mentre adesso deve accontentarsi del lavoro di tre rappresentanti.
Nel centrosinistra si registra il calo netto del Partito democratico che passa da 7 a 3 consiglieri forte del suo 8% (anche se nel 2020 era in coalizione con una lista civica conquistando allora oltre il 15 per cento). Nelle elezioni regionali del 2025 la Valle d'Aosta è l'unica regione dove non c'è il campo largo. Cinquestelle, Pd e Avs si sono presentati ognuno per proprio conto. Alleanza Verdi e Sinistra prende tre consiglieri. Mentre a bocca asciutta restano i Cinquestelle alleati con Rifondazione comunista, visto che non superano per pochi decimali (5,6%) la quota di sbarramento.
Alleanza di centro, con liste civiche e Azione, prende il 14 per cento dei voti portando a piazza Deffeyes ben sei consiglieri. Nella lista per le regionali Calenda ha voluto Leonardo Lotto come capolista. Si tratta del giovane nuotatore rimasto paralizzato in Australia nel 2023.
Da allora Lotto ha conseguito la laurea e ha deciso di dedicarsi alla politica. E il suo impegno è stato premiato: il giovane tetraplegico è stato, infatti, il più votato nel capoluogo, battendo pure il presidente uscente.