"Hamas sarà disarmata dalla forza internazionale", spiega il vicepresidente JD Vance nel suo ultimo giorno di visita in Israele e mentre l'Idf annuncia di aver ucciso 8 terroristi, tra cui i rapitori di Noa, la giovane portata via in moto dal Nova Festival. Vance ammette che il disarmo "richiederà del tempo e dipenderà molto dalla composizione della forza internazionale". La fase due del piano di pace Trump è ancora un obiettivo su cui lavorare. E secondo il Wall Street Journal, Stati Uniti e Israele stanno valutando di dividere Gaza in enclave separate controllate da Israele e Hamas, con la ricostruzione che verrebbe avviata solo nella parte sotto il controllo israeliano, fino al disarmo del gruppo militante. L'ipotesi sarebbe però osteggiata dai mediatori arabi, a nome dei governi arabi.
Ieri, intanto, al Cairo è avvenuto l'incontro tra movimenti palestinesi Hamas e Fatah per discutere del futuro della Palestina. La delegazione di Hamas è guidata da Khalil al Hayya e quella di Fatah dal vice presidente palestinese Hussein al Sheikh e dal capo dell'intelligence generale palestinese Majed Faraj. Hamas, intanto, spinge per l'ingresso della stampa internazionale nella Striscia.
Il gruppo palestinese ha denunciato ieri la decisione della Corte Suprema israeliana di concedere altri 30 giorni al governo per rispondere alla petizione della Foreign Press Association (Fpa) contro il divieto di libero accesso dei giornalisti internazionali a Gaza. Il movimento islamista ha accusato Israele di voler "continuare a imporre un blackout mediatico sui crimini orribili e la distruzione diffusa causata dalla macchina da guerra sionista nella Striscia".