Cronaca nera

Vanessa, pm nel mirino. Ora l'autopsia sul feto

Ritardi dopo la denuncia della vittima, il ministero invia gli ispettori. Esami per escludere che fosse incinta di Bujar

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Un allarme sottovalutato, quello lanciato da Vanessa Ballan, massacrata tre giorni fa dall'uomo con cui aveva avuto una breve relazione e che non si era rassegnato all'idea che lei non lo volesse più e lo avesse denunciato per stalking dopo essere stata minacciata di diffondere un loro video intimo.

È stato lo stesso procuratore di Treviso, Marco Martani, ad ammetterlo l'indomani del delitto e adesso il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, vuole capire se c'è stato davvero un errore di valutazione dietro la decisione di non emettere un divieto di avvicinamento nei confronti di quello che poi si rivelerà l'assassino della giovane. Per questo chiederà al ministro Carlo Nordio di provvedere agli accertamenti necessari, attraverso gli uffici competenti: «Le leggi funzionano se vengono applicate. Il procuratore di Treviso è stato chiaro: qualcuno ha sottovalutato il caso. Ritengo doveroso sapere se ciò è accaduto e perché». Potrebbero dunque intervenire gli ispettori per valutare se le richieste di aiuto della giovane vittima, mamma di un bimbo di 4 anni e incinta di tre mesi del compagno, siano state prese sotto gamba da chi avrebbe potuto evitare l'ennesimo femminicidio annunciato. Stessa domanda che la Lega ha rivolto al ministro in un'interrogazione. Ieri, intanto, è stato convalidato l'arresto di Bujar Fandaj e disposta la misura della custodia cautelare in carcere per piccolo imprenditore di 41 anni di origini kosovare accusato di aver ucciso la 26enne con sette coltellate martedì scorso sull'uscio della sua villetta a Riese Pio X, nel Trevigiano. Il gip ha ritenuto fosse ravvisabile il pericolo di fuga e di reiterazione del reato per l'indagato, accusato di omicidio volontario pluriaggravato. Fandaj si è avvalso della facoltà di non rispondere. «È molto confuso. C'è ancora tutto da valutare. I contorni della vicenda sono ancora da definire», spiegano i suoi difensori, Chiara Mazzoccato e Daria Bissoli. Anche le domande dei legali sono rimaste senza risposta. «Non l'abbiamo visto bene», lamentano. Al momento, dunque, l'uomo non ha aggiunto nulla alla ricostruzione del delitto fatta dagli investigatori. Ricostruzione che non esclude la contestazione della premeditazione, dal momento che martedì l'uomo è uscito di casa in bicicletta, per non essere rintracciato, e con una martello e un coltello nella borsa.

Oggi è programma l'autopsia sul corpo di Vanessa. Verranno effettuati accertamenti anche sul feto per dissipare i dubbi che possa essere figlio dell'indagato. «È un particolare che nell'indagine ha la sua importanza e sarà chiarito», dice il procuratore. Ieri nella frazione di Dpineda, a Riese Pio X, si è svolta una fiaccolata in ricordo della giovane mamma.

Oggi, invece, è stata organizzata una veglia di preghiera nel Duomo di Castelfranco Veneto, città di origine di Vanessa e Nicola, il compagno, che non l'aveva abbandonata quando lei le aveva confessato il tradimento e aveva deciso di denunciare il kosovaro che aveva conosciuto nel supermercato dove lavorava.

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