Politica

Veleno di Ingroia su Nordio: "Politica che puzza di muffa"

L'ex procuratore aggiunto di Palermo critico sulla scelta di Nordio per il ministero della Giustizia: "Un governo da 'regolamento di conti'"

Veleno di Ingroia su Nordio: "Politica che puzza di muffa"

Il nome di Carlo Nordio al ministero della Giustizia ha destato non pochi malumori in certi ambienti. I primi a farsi sentire sono stati i rappresentanti del mondo Lgbt, che vedono nel nuovo guardasigilli e nel ministero della Famiglia, della natalità e delle Pari opportunità Eugenia Roccella una minaccia contro i loro diritti.

A lanciare strali contro Carlo Nordio, tuttavia, è anche l'ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia che, proprio nel giorno del giuramento del nuovo esecutivo, boccia in toto il governo, definendolo "governo dei mediocri". L'avvocato palermitano riversa però la maggior parte del suo veleno su Nordio, ex magistrato che indagò anche sulle Brigate Rosse. Parlando ai microfoni di AdnKronos, Ingroia commenta: "Più che il 'governo dei migliori' abbiamo il 'governo dei mediocri' e invece del 'governo di alto profilo' promesso dalla Meloni, il suo è un governo da 'regolamento di conti' come dimostra la scelta di Nordio come ministro della Giustizia".

Durissima la critica dell'avvocato nei confronti dell'ex procuratore aggiunto di Venezia. "Un pm che non ha vinto manco un processo" attacca Ingroia, "che ha in programma il ripristino della immunità parlamentare con autorizzazione a procedere e la separazione delle carriere, introducendo per via legislativa ciò che gli italiani hanno già bocciato disertando il voto per i 'referendum truffa' della Lega sulla Giustizia".

Secondo Antonio Ingroia, che alle ultime consultazioni politiche, candidato alla Camera nell'uninominale nel collegio Sicilia 1- U06, ha grattato 1852 voti nella lista Italia Sovrana e Popolare, Nordio non va bene per l'incarico. "È il momento di dire basta a questa politica che puzza di muffa e di stantio, e restituire la parola agli italiani" aggiunge, dimenticando che gli italiani hanno parlato neppure un mese fa.

"Non vorrei tifare per Berlusconi, ma è l'unico che sta scombinando i 'giochini' della Meloni", conclude.

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