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Verdone: "Ora proviamo i Cinquestelle"

L'attore romano esulta per la fine del sindaco della Capitale e guarda con favore ai grillini

Verdone: "Ora proviamo i Cinquestelle"

"Adesso mi va bene qualsiasi cosa. Anche i Cinquestelle, se hanno idee, uomini giusti che non perdono tempo". Il giorno dopo le dimissioni di Marino anche l'attore Carlo Verdone scarica il centrosinistra e si schiera con i grillini.

"Doveva essere la guida morale della città, ma non lo è stato. Marino ha fallito", prosegue un disilluso Verdone intervistato dal Fatto Quotidiano che, poi, rincara la dose:"Ha fatto bene a dimettersi. Ormai non passava più nemmeno per un eroe. L’avevano abbandonato tutti. Il vicesindaco, due assessori, il Pd, Sel”. “Il primo obiettivo di un sindaco deve essere la messa in sicurezza di pedoni, motociclisti, automobilisti. Anche dei ciclisti, e lui lo è. Non lo ha fatto. Le Mura Aureliane crollano – attacca Verdone –, dopo una curva c’è un segnale di pericolo per massi che cadono. Sai da quanto? Due anni. E Marino cosa ha fatto? Niente". E ancora: "Fai un'indagine - dice rivolgendosi al giornalista Scanzi - sui ricoverati negli ospedali di Roma per colpa delle buche: i fratturati sono migliaia. Io stesso mi sono rotto un'altra volta per colpa di una buca in una curva al Gianicolo. Medi di fisioterapia buttati via". Verdone boccia anche il progetto di pedonalizzazione dei Fori Imperiali "che ha portato come primo risultato alla morte del quartiere Monti. Ormai hanno chiuso tutti i negozi da quelle parti, tranne giusto qualche gelataio. Non era quella la priorità". L’attore continua la sua invettiva contro il sindaco anche sullo scandalo dei Casamonica, chiedendosi come si possa garantire la sicurezza del Papa quando si consente a un elicottero di sorvolare indisturbato Roma.

“L’unica speranza per il PD è Zingaretti, ma dubito lasci la regione", sentenzia l'attore secondo cui Roma è ingovernabile tanto da definirla "la tomba dei sindaci", "troppo grande e ha troppi problemi per essere completamente risanata, oltre ad un alto tasso di inciviltà tra i romani".

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