"È una vergogna": La Russa sbotta in tv

Relegato in secondo piano e con degli spazi di intervento ridotti rispetto a quelli concessi ai sostenitori del ddl Zan, il parlamentare di FdI si è scontrato col conduttore

"È una vergogna": La Russa sbotta in tv

La questione realtiva al ddl Zan, oltre che in ambito politico, è divenuta oramai da tempo argomento di primaria importanza per talk show e trasmissioni televisive di ogni genere: il problema, tuttavia, inizia a sorgere quando una voce esce fuori dal coro dei buonisti, come accaduto di recente ad Ignazio La Russa, protagonista di una furiosa lite in diretta.

L'esponente di Fratelli d'Italia era ospite tramite collegamento di L'Aria che tira – Estate nella puntata andata in onda quest'oggi, mercoledì 7 luglio, quando è stato toccato il tema del decreto di legge tanto dibattuto. Un tema che ha portato anche Italia Viva a chiedere una rettifica del testo ed a finire al centro della bufera e delle critiche da parte degli alleati di governo come Partito democratico e Movimento CinqueStelle. L'intransigenza sbandierata ai quattro venti dal segretario dem Letta, intenzionato a far approvare il ddl Zan senza nessuna delle modifiche richieste dagli altri partiti alleati di governo e dallo stesso Vaticano, ha fatto sorgere qualche dubbio circa le intenzioni di far cadere il decreto per poi puntare il dito contro le altre compagini.

Ebbene, proprio questo sospetto, avanzato da Marco Antonellis di Tpi e rilanciato da Ignazio La Russa in diretta televisiva, è stato la causa principale della accesa discussione con la giornalista de Il Corriere Maria Teresa Meli. Per quest'ultima l'approvazione ddl Zan sarebbe un segnale di buonsenso e civiltà: "Questa è una legge di civiltà per tutta l’Italia perché fa sì che noi diventiamo un paese più civile di quello che siamo", ha detto la Meli riproponendo il solito leitmotiv dei sostenitori del decreto di legge.

La Russa non ci sta, ed avanza qualche sospetto sulla eccessiva rigidità mostrata dal centrosinistra: "Non mi sorprende che il Pd e la sinistra rifiuti il compromesso perché forse preferiscono che sia bocciata del tutto per poter gridare", accusa il senatore. "Ma io riporto i dati dell’Oscad, che dicono che dal 2010 al 2018 le condotte illecite con intenti discriminatori per l’orientamento sessuale sono soltanto 212 cioè 26 segnalazioni all’anno. Non mi si venga a dire che l’Italia sia un paese indietro". Parole che, come prevedibile, hanno scosso nel profondo la giornalista de Il Corriere: "È una legge che hanno tutti i paesi civili", lo blocca la Meli. "No, non mi interrompa. Siete agitati quando parlate di queste cose io dico che non c’è l’urgenza di questo provvedimento ma non sono contrario a inasprire le pene per qualunque azione di violenza", replica il parlamentare di FdI. "Quello che non ci piace è che si colpiscono le idee".

La trasmissione televisiva prosegue seguendo una linea ben precisa, nella quale La Russa assume il ruolo di piccolo comprimario messo lì come rappresentante del contraddittorio da interpellare raramente. Interrotto La Russa, il conduttore Francesco Magnani lancia un servizio sulla comunità Lgbt, poi passa la parola prima al presidente dell'Arcigay e quindi ancora alla Meli.

Chiuso in un angolo, La Russa ha solo la possibilità di pronunciare poche parole, ma in fretta, prima che parta la pubblicità. Una provocazione inaccettabile per il senatore: "Lei mandi un po’ in ritardo la pubblicità, perché devo rispondere in un minuto soltanto io?", affonda La Russa. "È una vergogna come lei sta impostando questa trasmissione, i servizi, le persone che invitate e poi mi da 30 secondi? Io rinuncio ai miei 30 secondi, o lei mi dà 3 minuti o io rinuncio", prosegue l'esponente di FdI, che poi spiega al conduttore di aver ben compreso il ruolo a cui è stato relegato: "E vada in pubblicità parlo dopo. Cosa sono la foglia di fico di queste tesi assurde? Non sono la foglia di fico di una trasmissione orientata. Ho perso un minuto per svelare la natura di questa trasmissione".

Al rientro dal blocco il conduttore deve concedere all'ospite lo spazio che gli spetta, almeno "120 secondi". "Il problema di questa legge è che discrimina le opinioni diverse. La prima legge al mondo che mette un limite di opinione e libertà di pensiero", accusa La Russa senza giri di parole. "Noi non vogliamo nessun limite illogico e illiberale".

Ancora infastidito per esser stato ripreso, Magnani blocca nuovamente il suo ospite: "La devo fermare penso di averle consentito il tempo di replicare anche se è arrivato ad offendere il lavoro che ho

svolto dicendo che era una trasmissione vergognosa. Tanto le dovevo, ora però devo andare avanti". Questo accade a chi esce fuori dal coro dei buonisti, come denunciato dallo stesso parlamentare di FdI.

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