Bisognerà aspettare il bollettino dell'Istituto superiore di sanità prima di provvedere alla firma delle ordinanze per l'istituzione della zona "rossa" in Lombardia e in Piemonte. L'aggiornamento dell'Iss arriverà verso le ore 16 di questo pomeriggio, e solamente in seguito ci sarà la tanto temuta firma. Non a caso il ministro della Salute Roberto Speranza non vuole sbilanciarsi: "Aspettiamo i dati prima di firmare le ordinanze". Dai collaboratori del presidente lombardo Attilio Fontana, riferisce il Corriere della Sera, si sottolinea come non ci sia ancora una conferma ufficiale. Appare però quasi scontato che una decisione verrà intrapresa entro questa sera. Tra le Regioni nel mirino c'è anche la Calabria: non è da escludere che qui possa scattare la serrata a livello regionale.
"Come ho sempre detto, le decisioni del governo vanno rispettate e applicate. La tutela della salute dei cittadini è il primo bene da proteggere e noi continueremo a lavorare perché queste disposizioni siano osservate da tutti i milanesi", è stato il commento di Giuseppe Sala sul nuovo Dpcm (clicca qui per leggerlo). Il sindaco ha confermato che ci saranno ulteriori misure, più stringenti, per le aree a rischio alto. Tra queste la Lombardia e Milano: "Si tratta certamente di misure severe". Il suo auspicio è che la città, seguendo le direttive dello Stato, possa uscire al più presto da questa difficile situazione: "Ogni giorno da Palazzo Marino mi assicurerò che ciò avvenga". Di fatto il primo cittadino si prepara al lockdown: a causa dell'emergenza Coronavirus sarà sospeso il pagamento di Area C, dei parcheggi sulle strisce blu e la zona a traffico limitato del centro città.
Le misure nelle Regioni "rosse"
Le Regioni "rosse" sono considerate ad alto rischio e perciò il nuovo Dpcm ha previsto un pugno durissimo contro questi territori: saranno chiusi i negozi al dettaglio (tranne farmacie, alimentari ed edicole), i mercati di generi non alimentari e le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie). I parrucchieri e i barbieri resteranno aperti. Potrà essere svolto il commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande, ortofrutticoli, ittici, carne, fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti, saponi, detersivi e altri detergenti, biancheria, confezioni e calzature per bambini e neonati; salvi dalla chiusura pure i negozi di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati. Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all'interno del territorio stesso, salvo che per comprovate motivazioni di urgenza, salute e lavoro.
Nelle scorse ore è stato acceso lo scontro che si è venuto a creare con le Regioni, secondo cui non sarebbero chiare né le procedure individuate e le modalità con le quali sono definite le aree e i territori a più alto livello di rischio né le modalità e le tempistiche con le quali viene declassificato il livello di rischio.
"Si rende indispensabile instaurare un contraddittorio per l'esame dei dati con i dipartimenti di prevenzione dei servizi sanitari regionali prima della adozione degli elenchi delle regioni di cui alla prevista ordinanza del ministro della Salute", ha scritto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, nella lettera indirizzata al premier Conte e ai ministri Boccia e Speranza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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