Mohamed Hychami aveva 24 anni, era il più anziano della cellula, l'unico con la faccia da adulto e un filo di barba sulle guance. La pedina utile per affittare il covo, noleggiare i furgoni per gli attentati, e acquistare materiale per assemblare bombe artigianali. Mohamed aveva una venerazione per Moussa e per la sua capacità nell'essere così risoluto. Aveva sposato la causa del vicino di casa coinvolgendo anche il fratello minore Omar, 21enne. Entrambi morti a Cambrils nella sparatoria con i Mossos d'Esquadra. Mohamed si era trasferito con la famiglia dal Marocco nel 2006. Aveva precedenti per droga, piccoli furti e una sospensione della patente per guida in stato d'ebbrezza. Nulla a che vedere con la deriva jihadista. Qualcosa però era cambiato in lui nei mesi scorsi, di sicuro dopo le frequentazioni con Moussa Oukabir. Aveva iniziato a parlar poco, era diventato scontroso, persino con sua madre Halima.
Oggi la donna ricorda quando ad aprile aveva chiesto a Mohamed di non trascinare nei suoi strani affari il più giovane Omar. I due partivano in auto all'improvviso, tornando a casa anche due o tre giorni dopo senza fare sapere nulla ai genitori. Andavano ad Alcanar, a progettare il massacro di Barcellona.
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