Roma - Un codice per la difesa dei diritti degli animali; assistenza sanitaria gratuita per chi non può permettersi di pagare il veterinario; via l'Iva dal cibo per cani e gatti. Un Silvio Berlusconi sempre più vicino ai migliori amici dell'uomo e dei loro padroni annuncia un programma tutto a loro favore. «Daremo aiuti alle persone che non possono permettersi il veterinario, pensiamo di poter arrivare a visite quindicinali o mensili gratuite - spiega il leader azzurro - E sempre per persone anziane o che non vivono in condizioni di benessere pensiamo a togliere l'Iva dal cibo degli animali. Ci sono molte cose per migliorare e che metteremo in campo subito dopo la nostra salita al governo».
Berlusconi confessa di avere ben dieci cani e di essersi interessato al tema tanto da condurre sondaggi in proposito. «In Italia ci sono 8 milioni di cani registrati e 12 milioni di gatti, ma credo siano molti di più - afferma- Il 92 per cento considera l'animale domestico un membro della famiglia, il 79 è disposto a togliersi un boccone di cibo per cederlo al proprio animale, il 46 lo lascia dormire sul letto». Berlusconi non perde l'occasione per una battuta raccontando di aver chiesto alle signore chi sceglierebbero «tra il proprio gatto o cagnolino e il marito» se dovessero rinunciare ad uno dei due. «Le signore, approfittando dell'anonimato, si sono sfogate - racconta - Il 73 per cento rinuncerebbe al marito».
Anche l'annuncio di voler aiutare gli animali e i loro padroni non piace agli avversari politici di Forza Italia e subito il coordinatore dei Verdi, Angelo Bonelli coglie l'occasione per polemizzare. «Berlusconi difensore degli animali? Lui che gli animali se li mangia? È come affidare la cura di un gregge a un lupo», attacca Bonelli.
Pronta la replica di Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista. «I Verdi sono complici di tutte le malefatte contro gli animali realizzate da quello che è stato giustamente definito il governo più antianimalista della storia repubblicana - controbatte la Brambilla - Il governo di Renzi, la cui politica dissennata ha avuto degno seguito con l'esecutivo Renziloni».
La Brambilla ricorda che gli unici governi ad aver promosso norme concrete a favore degli animali sono stati proprio «quelli guidati dal premier Silvio Berlusconi con la sua grande sensibilità». E agli smemorati la Brambilla ricorda «che la legge 189 del 2004 ha elevato al rango di delitti, con pene conseguentemente più severe, comportamenti contro gli animali che prima erano solo contravvenzioni».
Una legge dunque che ha permesso di punire più severamente coloro che uccidono o maltrattano gli animali e anche coloro che organizzano manifestazioni e spettacoli che comportino sevizie o strazio per gli animali oltre a vietare i crudeli combattimenti tra animali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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