Vicenza, si rifiuta di portare il velo Picchiata per anni davanti al figlio

Il marito, 18 anni più vecchio, allontanato di casa dai giudici

Vicenza, si rifiuta di portare il velo Picchiata per anni davanti al figlio

La fuga dalla Siria martoriata per trovare la pace e una nuova vita in Italia, affidandosi a un connazionale e alla speranza riposta in un matrimonio combinato per telefono. A Vicenza, invece, dove è arrivata quasi sei anni fa, una 34enne siriana ha trovato la violenza che si cela dietro l'integralismo islamico.

L'incubo si è materializzato poco dopo la convivenza con quel marito sconosciuto, musulmano e rivelatosi ben presto anche violento. L'inferno è continuato per cinque anni con botte e umiliazioni anche davanti al figlio della coppia. L'uomo, 18 anni più vecchio di lei, la obbligava a indossare il velo contro la sua volontà. Le proibiva di uscire, di portare il piccolo dal pediatra, di andare a fare la spesa e qualunque altra cosa che escludesse la sua presenza. Le vietava anche di guardarlo negli occhi. Per la donna è un calvario di sottomissione. Di ordini da eseguire, pena schiaffi e pestaggi che la spediscono diverse volte in pronto soccorso.

Sono stati proprio i certificati medici che attestavano le botte insieme con due denunce ravvicinate di maltrattamenti presentate quest'estate dalla donna, che esasperata si era rivolta alla Questura, a far scattare due giorni fa il provvedimento dei giudici: al 52enne è stato notificato l'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi alla compagna e al loro bambino di cinque anni.

Misure restrittive chieste e ottenute dalla procura che indaga sui maltrattamenti.

Nel frattempo la siriana era stata trasferita in una struttura protetta insieme al figlio. «In Siria è così che siamo abituati - aveva detto agli inquirenti - ma in Italia la vita è diversa: io volevo solo fare la mamma». Ora ricomincerà con l'aiuto dei servizi sociali e del Comune. E senza chador.

LoBu

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