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"Basta con gli sbarchi": i cartelli Fdi alla Camera per ricordare attentati

In occasione della commemorazione alla Camera delle vittime dell'attentato di Vienna i deputati di FdI hanno esposto cartelli con su scritto "basta sbarchi"

"Basta con gli sbarchi": i cartelli Fdi alla Camera per ricordare attentati

La questione immigrazione torna al centro del dibattito politico, soprattutto dopo gli attentati compiuti a Nizza e a Vienna. Questo pomeriggio i deputati di Fratelli d'Italia hanno protestato duramente nell'Aula della Camera contro l'avvio dell'esame in commissione del decreto Sicurezza, con cui vengono modificati i decreti Salvini in materia di immigrazione. L'occasione della contestazione è stata la commemorazione in Aula delle vittime dell'attentato compiuto nella serata di ieri nella capitale austriaca.

Il deputato Andrea Delmastro Delle Vedove ha preso la parola per attaccare maggioranza e governo per la decisione di modificare i decreti Salvini, con un provvedimento"volto a reintrodurre la protezione umanitaria e consentire l'ingresso delle Ong" proprio mentre i terroristici islamici stanno attaccando i valori europei come accaduto a Vienna.

"Chiediamo vengano immediatamente in Aula Conte, Di Maio, Lamorgese, Guerini in un'unica seduta per capire quale sia la road map per combattere e sconfiggere il terrorismo islamico", ha chiesto l'esponente di FdI. Dopo l'intervento di Delmastro la tensione un Aula è salita. Dai banchi dove sono seduti i deputati del partito guidato da Giorgia Meloni sono stati sollevati dei cartelli con su scritto "basta sbarchi". Non solo. Perché gli stessi deputati hanno esposto altri manifesti con su scritte le date degli attentati terroristici di matrice jihadista in Europa con il numero delle vittime. Tra gli attacchi ricordati quelli di Parigi, Bruxelles, Nizza, Berlino, Stoccolma e quello di ieri a Vienna. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha fatto intervenire i commessi per togliere i cartelli, vietati dal regolamento.

Dopo la protesta in Aula i deputati si sono spostasti all’esterno di Montecitorio dove hanno organizzato un flash mob per condannare gli attentati islamici e chiedere maggiori controlli sui flussi migratori. "La nostra civiltà è la nostra libertà. Difendiamola dall’odio islamista", era scritto su uno striscione. Alcuni parlamentari avevano dei cartelli che ricordano i vari attentati compiuti negli ultimi anni e altri con vari slogan tra cui "basta sbarchi".

Il tema dell’immigrazione è delicato e si mescola al tema delle possibili infiltrazioni terroristiche. Non una ipotesi, questa, bensì ormai quasi una certezza. Ci sono tracce del passaggio nel nostro Paese di Brahim Aoussaoui, il 21enne di origini tunisine accusato di aver sgozzato la mattina del 28 ottobre due persone e decapitato una terza nella città francese di Nizza.

Lo straniero era arrivato a Lampedusa su un barcone insieme ad altri 20 connazionali il 20 settembre. Il nordafricano era stato successivamente trasferito sulla nave quarantena Rhapsody, così come previsto dai protocolli sanitari anti-Covid, che ha fatto rotta verso Bari. L’8 ottobre Aoussaoui era stato autorizzato a sbarcare e condotto in un Centro per migranti dove avrebbe ricevuto l’ordine di lasciare l’Italia entro 7 giorni. Il giovane scompare fino al giorno della strage a Nizza. Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire movimenti e contatti del tunisino. Una vicenda che non fa che rafforzare l’ipotesi che qualche terrorista possa usare i barconi per arrivare in Europa

Anche per questo il centrodestra nelle scorse ore ha chiesto all’esecutivo giallorosso di attivare specifiche e immediate misure "per il controllo delle frontiere marittime e terrestre e delle acque territoriali nazionali", prevedendo pure "il divieto di ingresso, transito e sosta di Ong straniere e non" e impedendo ai cittadini provenienti da Paesi terzi l'ingresso illegale in territorio italiano.

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